Le inchieste del Rapporto Sud del Sole 24 Ore in edicola venerdì 16 settembre in Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna.

Le Regioni meridionali non hanno sofferto di siccità come il Centro Nord del Paese rivelandosi per una volta resilienti ai cambiamenti climatici. Ma gli esperti avvisano: «Le strutture sono vetuste: spendere bene i fondi in opere e tecnologie». Il prossimo numero del Rapporto Sud del Sole 24 Ore in edicola venerdì 16 settembre in Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna dedica l’apertura al Pnrr che destina 800 milioni al potenziamento e all’ammodernamento del sistema irriguo. I primi 300 sono stati stralciati e gli oltre 500 disponibili sono ripartiti in questo modo 216,9milioni al Sud e 300,4 al Centro Nord. In questi giorni è in corso la revisione dei progetti alla luce del forte incremento dei prezzi di materie prime ed energia.

Infrastrutture. Il piano dello Spazioporto di Grottaglie, l’infrastruttura italiana per i voli suborbitali, fa passi in avanti. Costerà 150 milioni, sarà realizzato per lotti da 50 e ne sono disponibili 70.

Il Reportage. L’area dei Nebrodi tenta un eroico rilancio. Si tratta di un’area vasta, tra le province di Messina, Catania ed Enna, costellata di poli produttivi: dalla ceramica di Santo Stefano di Camastra alla plastica di Rocca di Caprileone, al tessile tra San Marco d’Alunzio e Torrenova, si legge sul Rapporto Sud di venerdì 16 settembre. Marcel Pidalà, docente universitario a Firenze e Palermo, parla di iniziative imprenditoriali medio-grandi. Di un forte coinvolgimento di giovani. Di circa 900 addetti diretti. Ma si fanno i conti con l’assenza totale di infrastrutture e servizi.

Energia. In Sardegna dove non ci sono mai state infrastrutture per il metano e sostegni statali, il rincaro di elettricità e gas mette in ginocchio la metallurgia: la Portovesme attiva la cig per 400 lavoratori. Da tempo invocati provvedimenti statali per riequilibrare i prezzi tra le regioni italiane: di recente sono intervenute anche le Confindustrie regionali. L’ipotesi sul tavolo è quella di un prezzo calmierato in ragione della insularità ormai in parte riconosciuta. Ma si attendono norme di attuazione, spiega il Rapporto Sud.