Morti sul lavoro a Napoli e Bologna, Capone (Ugl): fermiano questa strage, inammissibile continuare a morire sul lavoro

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“Ancora vittime sul lavoro. In meno di 24 ore tre incidenti mortali hanno causato la morte di altrettanti operai: il primo a Arzano, in provincia di Napoli, caduto da un’altezza di circa 10 metri mentre stava lavorando all’installazione di alcuni pannelli fotovoltaici, il secondo, un operatore dell’azienda comunale di igiene urbana, morto questa notte a Napoli dopo essere stato investito da un camion dell’azienda, e il terzo, all’aeroporto di Bologna, rimasto schiacciato da un mezzo della sua stessa ditta durante il rifacimento del manto stradale della pista. Si tratta di una vera e propria ecatombe di fronte alla quale è intollerabile parlare di fatalità. La sicurezza sul lavoro è un diritto fondamentale per ogni lavoratore, questa strage non è più ammissibile. Morire sul lavoro significa offendere il diritto stesso alla vita. Si deve agire tempestivamente per prevenire queste tragedie. È quanto mai urgente la promozione di una vera e propria cultura della sicurezza sul lavoro, ampliando l’addestramento e la formazione a partire dalle scuole secondarie. Come UGL continueremo a vigilare e a portare avanti, senza sosta, la battaglia contro il fenomeno delle cosiddette morti bianche. Bisogna intensificare, diligentemente, i controlli sui luoghi di lavoro, puntando sul coordinamento delle banche dati per rafforzare la prevenzione contro gli infortuni sul lavoro, coinvolgendo tutte le parti sociali e datoriali per incrementare gli investimenti sulla sicurezza”. Queste le parole del Segretario Generale dell’UGL, Paolo Capone, sui due incidenti mortali avvenuti a Sarzano, a Napoli e all’Aeroporto Guglielmo Marconi.


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