Morti sul lavoro, Inail: nei primi 10 mesi del 2022 909 vittime (-10,6% rispetto a 2021). Capone (Ugl): sono comunque cifre agghiaccianti, servono più controlli.

Un momento della manifestazione nazionale degli edili contro le morti sul lavoro indetta dai sindacati Cgil Cisl Uil in piazza Santi Apostoli, Roma, 13 novembre 2021. ANSA/ANGELO CARCONI

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate tra gennaio e ottobre sono state 595.569 (+32,9% rispetto allo stesso periodo del 2021), 909 delle quali con esito mortale (-10,6%).

Lo si legge in un report Inail sugli infortuni nei primi 10 mesi del 2022.

Sono in aumento le patologie di origine professionale denunciate all’Istituto che sono state 50.013 (+10,2%).

L’Inail sottolinea che gli open data pubblicati sui primi 10 mesi sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche.

Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2022, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.

Nei primi 10 mesi del 2022 – sottolinea l’Inail – l’aumento delle denunce di infortunio nel complesso è dovuto in parte al più elevato numero di denunce di infortunio da Covid-19 e in parte alla crescita degli infortuni “tradizionali”, sia in occasione di lavoro che in itinere mentre il calo di quelle mortali è legato al notevole minor peso delle morti da contagio, a cui si contrappone però il contestuale incremento dei decessi in itinere.

Le denunce di infortunio sul lavoro nel complesso (595.569) aumentano del 32,9% rispetto ai primi 10 mesi del 2021, del 41,3% rispetto ai primi 10 mesi del 2020 e dell’11,5% rispetto al periodo gennaio-ottobre 2019. Si registra rispetto ai primi 10 mesi del 2021 un aumento del 35,4% per i casi avvenuti in occasione di lavoro e del 17,7% per quelli in itinere ( da 62.403 a 73.422). Si osservano incrementi generalizzati degli infortuni in occasione di lavoro in quasi tutti i settori produttivi, in particolare Sanità e assistenza sociale (+129,1%) e Trasporto e magazzinaggio (+102,9%).

L’aumento che emerge dal confronto di periodo tra il 2021 e il 2022 è legato sia alla componente femminile, che registra un +54,3% (da 159.524 a 246.162 denunce), sia a quella maschile, che presenta un +21,1% (da 288.586 a 349.407).

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro lo scorso mese di ottobre sono state 909, 108 in meno rispetto alle 1.017 registrate nei primi 10 mesi del 2021 (-10,6%), sintesi di un decremento delle denunce osservato nel quadrimestre gennaio-aprile (-32,5%) e di un incremento tra maggio e ottobre (+11,7%), nel confronto tra i due anni. Si registrano 127 casi in meno rispetto al periodo gennaio-ottobre 2020 (1.036 decessi) e 13 in più rispetto al periodo gennaio-ottobre 2019 (896 decessi).

Calano i casi mortali avvenuti in occasione di lavoro, scesi da 815 a 659, per il notevole minor peso delle morti da Covid-19, mentre quelli in itinere sono passati da 202 a 250. Il calo ha riguardato soprattutto l’Industria e servizi (da 859 a 772 denunce), seguita da Conto Stato (da 46 a 32) e Agricoltura (da 112 a 105).

Le denunce di infortunio mortale per gli uomini sono calate da da 922 a 806, mentre per le donne sono salite da 95 a 103 casi. (ANSA).

“In merito ai dati rilasciati dall’Inail da gennaio a ottobre 2022 sono stati 909 gli infortuni con esito mortale sul lavoro, il 10,6% in meno rispetto allo stesso periodo del 2021. Mentre le denunce di infortunio sul lavoro sono state oltre 595mila, con un aumento del 32,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nonostante una lieve diminuzione del numero di morti sul lavoro, si tratta comunque di cifre agghiaccianti che non possono passare inosservate. Pertanto, come sindacato UGL, riteniamo necessario rafforzare la sicurezza sui luoghi di lavoro per fermare questa strage in atto, puntando su maggiori controlli. Occorre prevedere programmi di formazione in materia di sicurezza sul lavoro all’interno delle aziende, soprattutto laddove si svolgono mansioni a rischio infortuni. È urgente, altresì, potenziare il coordinamento delle banche dati e degli organi di vigilanza intensificando, al contempo, la lotta all’economia sommersa. In tal senso, la manifestazione dell’UGL ‘Lavorare per vivere’, ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni sul triste fenomeno delle cosiddette ‘morti bianche’, con il fine di promuovere una cultura della sicurezza. L’UGL resta a disposizione del Governo per aprire un tavolo con le parti sociali, dato che si tratta di un tema di drammatica attualità”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito ai dati rilasciati dall’Inail sugli incidenti sul lavoro per il periodo gennaio-ottobre 2022.