Navigator, Coordinamento Campania chiede incontro urgente al Ministro Orlando ed al Commissario Anpal Tangorra.

Protestano davanti alla sede della Regione Campania, a Napoli, per chiedere di poter iniziare il loro lavoro: sono gli idonei del concorso per navigator, coloro che dovranno guidare chi percepisce il reddito di cittadinanza nella ricerca di un lavoro, 22 luglio 2019. Protestano "perché De Luca non vuole firmare" per stipulare la convenzione con l'Anpal, l'Agenzia nazionale per il lavoro, che permetterà ai vincitori del concorso di iniziare a lavorare. ANSA/CESARE ABBATE

Il Coordinamento dei Navigator della Campania richiede urgentemente un incontro al Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, on. Andrea Orlando, e al Commissario Straordinario di Anpal Servizi, dott. Raffaele Tangorra. 

L’urgenza è dettata dal fatto che ad oggi ai 297 collaboratori della Campania non è ancora giunta da Anpal Servizi alcuna informazione sulle attività da svolgere, né sui possibili tempi di ripresa del lavoro. Dopo la stipula dei contratti, Anpal Servizi ha di fatto interrotto, in maniera unilaterale e incomprensibile, ogni forma di comunicazione verso i propri collaboratori, legati formalmente tramite un vincolo contrattuale che la stessa ritiene privo di efficacia.

E senza una nuova comunicazione sull’efficacia del contratto da parte di Anpal Servizi, i navigator campani – unici in Italia – restano ad oggi non operativi e privi della retribuzione.

Una situazione che li pone in un inquietante “limbo”, oltre ad avere un carattere discriminatorio. 

Alle parti i Navigator della Campania richiedono una netta presa di posizione nell’affrontare il loro caso, e soprattutto una rapida soluzione della vicenda che, ancora una volta, li pone in una posizione di disuguaglianza rispetto ai colleghi delle altre regioni

A tal proposito una delegazione del Coordinamento dei Navigator della Campania sarà a Roma il giorno giovedì 16-6-2022, presso la sede del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al fine di incontrare pubblicamente rappresentanti del governo e delle forze politiche, e per chiedere pubblicamente spiegazioni e risolvere quanto prima l’“impasse” appena descritta.

Ci auguriamo che la Campania non sia uno Stato a sé e che non si ripeta quanto già accaduto nel 2019.

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