La scomparsa di Maurizio Romano segna la fine di un’importante era nel giornalismo campano.
Aveva 86 anni.
Con una carriera iniziata da giovanissimo presso Il Roma e proseguita alla Rai, ha dedicato tutta la sua passione e competenza al racconto sportivo, mettendo in luce non solo le grandi squadre come l’Avellino e il Napoli, ma anche quegli sport che lui rifiutava di definire “minori”.
Insieme a Salvatore Biazzo, Italo Kuhne e Mario De Nitto, componeva il “pool” di sportivi della Rai insieme al “titolare” di “90′ Minuto” Luigi Necco.
A fine anni 80 fondò e diresse il periodico SuperSport 2000
Con uno stile sempre garbato e mai puramente cronachistico, contraddistinto dalla inconfondibile “erre”, Romano ha rappresentato un riferimento per tanti, contribuendo a rendere memorabili anche momenti di sport locale e grandi eventi come le Olimpiadi e i Mondiali di calcio. La sua scomparsa lascia un vuoto significativo nella comunità giornalistica e sportiva.
Lascia la moglie Gisella e i figli Emanuela, anch’essa giornalista e Andrea.
Le condoglianze vanno alla sua famiglia, così come il rispetto e l’affetto di colleghi, atleti e tifosi.
La celebrazione dei funerali mercoledì 12 alla Chiesa di Santa Maria della Consolazione a Villanova, in Via Manzoni, sarà un momento per omaggiarne la memoria e il contributo prezioso al giornalismo italiano.
Alla sua famiglia va il cordoglio della Tgr Campania, quello dell’Ordine giornalisti della Campania di cui è stato presidente del Consiglio di Disciplina e dell’Ussi, Unione Stampa Sportiva Italiana, e naturalmente anche quello di Gazzetta di Napoli.