Svimez: Pnrr per ridurre divario Nord-Sud, ma di questo passo a rischio completamento opere nel 2026.

Alunni della classe 1B effettua un tampone salivare nella scuola secondaria Montale a Bollate (Milano), 11 maggio 2021. L'iniziativa prevede che ogni settimana, fino alla fine della scuola, verranno effettuati tamponi salivari in tre classi elementari e medie a campione delle scuole di Bollate (una per ogni istituto comprensivo) al fine di monitorare settimanalmente l'andamento del virus. ANSA/ANDREA FASANI

Nel Mezzogiorno circa 650mila alunni delle scuole primarie statali, il 79% del totale, non beneficiano di alcun servizio mensa, mentre nel Centro-Nord gli studenti senza mensa sono 700mila, il 46%. Non va meglio sul fronte palestre: 550mila alunni delle scuole primarie del Mezzogiorno, il 66%, non frequentano scuole dotate di una palestra, contro il 54% del Centro-Nord.

E’ quanto rileva la Svimez nelle anticipazioni del Rapporto 2022, sottolineando la necessità di “utilizzare il Pnrr per colmare il divario di infrastrutture sociali, a partire dall’istruzione”. Al Sud solo la Puglia presenta una buona dotazione di palestre, mentre registrano un netto ritardo la Campania (170mila allievi senza, 73% del totale), la Sicilia (81%), la Calabria (83%). Lo studio segnala inoltre come quasi un minore meridionale su tre (31,35%), nella fascia tra i 6 e i 17 anni, sia in sovrappeso, rispetto a un minore su cinque nel Centro-Nord. Per effetto delle carenze infrastrutturali solo il 18% degli alunni del Mezzogiorno accede al tempo pieno a scuola, rispetto al 48% del Centro-Nord. Gli allievi della scuola primaria, al Sud, frequentano mediamente quattro ore di scuola in meno a settimana rispetto a quelli del Centro-Nord. Considerando un ciclo scolastico intero (cinque anni), gli alunni di Molise e Sicilia perdono circa 1.000 ore, che corrisponde a circa il monte ore di un anno di scuola primaria, rileva la Svimez.

“Se gli enti locali del Mezzogiorno non dovessero invertire il trend e rendere più efficiente la macchina burocratica necessaria all’affidamento dell’appalto, all’apertura del cantiere e alla realizzazione dei lavori, avrebbero dei tempi estremamente stretti per portare a conclusione le opere nel rispetto del termine ultimo di rendicontazione fissato per il 31 agosto 2026”. E’ quanto rileva la Svimez nelle anticipazioni del Rapporto 2022.

Rispetto al dato nazionale (1.007 giorni), i comuni del Mezzogiorno impiegano mediamente circa 450 giorni in più per portare a compimento la realizzazione delle infrastrutture sociali.
Considerando le tre fasi progettuali delle opere (progettazione, esecuzione e conclusine dei lavori) il Mezzogiorno presenta in tutte le fasi evidenti ritardi rispetto al Centro e alle aree settentrionali. Oltre 300 giorni di ritardo, segnala la Svimez, si accumulano nella fase di cantierizzazione (esecuzione).

Considerando la durata media della realizzazione delle infrastrutture sociali, osservata per le diverse macro-aree, gli investimenti del Pnrr in infrastrutture sociali nel Sud dovrebbero essere avviati al massimo entro fine ottobre 2022 per riuscire a chiudere il cantiere entro la conclusione del Piano (agosto 2026). I tempi per le restanti macro-aree sono un po più diluiti: maggio 2023 per il Centro e l’estate 2024 per le aree settentrionali. (ANSA).

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