Whirlpool, manifestazione dei lavoratori. Nappi (Lega): stanchi di chiacchiere, governo si concentri su lavoratori

Assemblea di alcuni lavoratori Whirlpool dopo l'annuncio dello stop alla produzione il 31 Ottobre Napoli 2 Luglio 2020. ANSA/CESARE ABBATE/

Manifestazione degli operai della Whirlpool Napoli. I lavoratori hanno lasciato la fabbrica, dopo aver programmato un’ora di sciopero a causa del nulla di fatto del tavolo di ieri a Roma, e si sono diretti in strada.

Hanno percorso via Argine fino a raggiungere via delle Repubbliche marinare. Al momento sono fermi sotto al ponte, poi rientreranno in fabbrica. Gli operai chiedono il rispetto degli accordi sottoscritti tra la multinazionale americana e il governo nell’ottobre 2018, ” Soluzioni concrete” per salvaguardare i livelli occupazionali. Se davvero la fabbrica, così come prospettato dall’azienda, dovesse chiudere il prossimo 31 ottobre, resterebbero senza lavoro circa 430 operai.

“Caro Ministro Patuanelli, dalle nostre parti, a chi racconta favolette come lei si ricorda che “chiacchiere e tabacchere il Banco di Napoli non le prende in pegno”. E qui sono 2 anni che invece Di Maio prima e poi lei continuate a presentare improbabili e strampalate proposte che servono solo a prendete in giro i 430 lavoratori della Whirlpool di Napoli, ormai stanchi di ascoltarle”. Così in una nota Severino Nappi, Lega Campania, che aggiunge: “La credibilità di un governo si misura con la sua capacità di risolvere le questioni. E quella della Whirpool, come purtroppo di tutte le altre crisi industriali del Sud in particolare, ne è l’ennesima dimostrazione. Tempi, coperture, costi sociali, il governo non è riuscito ad ottenere nulla di concreto”. “Per garantire l’occupazione nella nostra Regione, oltre a una classe dirigente capace, occorre puntare sulla semplificazione della burocrazia, una legge anti-delocalizzazioni che obblighi le multinazionali al rispetto dei piani industriali, sull’abbassamento del costo del lavoro e la realizzazione di un’area tax free. Il Governo lasci da parte i proclami e si concentri sui bisogni dei lavoratori”, conclude poi