Zes, Grassi: nuove opportunità per imprese meridionali.

“Con la pubblicazione in Gazzetta del regolamento per l’istituzione delle Zes e l’imminente definizione del Piano strategico da parte della Regione Campania, si aprono nuove opportunità per le imprese meridionali che lasciano ben sperare per una più incisiva ripresa dell’economia: un credito d’imposta per maxi investimenti fino a 50 milioni, tempi dimezzati per autorizzazioni e procedure (con il Governo pronto a esercitare i poteri sostitutivi), oneri amministrativi e istruttori più bassi con la possibilità tra l’altro, di prevedere anche zone economiche speciali interregionali”.

Lo dice Vito Grassi, vicepresidente dell’Unione Industriali di Napoli con delega alla Logistica e alla Portualità.  “Per capire la reale portata che potrà avere per noi l’istituzione delle Zes basta guardare agli esempi più vicini al posizionamento del Mezzogiorno negli equilibri degli scambi via mare –  argomenta Grassi -. Il porto di Tangeri, in Marocco, ha visto nascere 60mila posti di lavoro ed esportazioni per oltre 2,6 miliardi di euro. La zona franca di Barcellona ospita circa cento imprese e conta 6mila occupati. Così i porti di altre aree del mondo: in Irlanda la Shannon Free Zone i registra un impatto economico considerevole: il rapporto tra sterline spese dal settore pubblico in infrastrutture e incentivi e di 1 a 22 dopo i primi 5 anni. A Panama, dove sono presenti 2600 imprese dedite a commercio e servizi, c’è un interscambio di 21,6 miliardi di dollari, di cui 11,4 miliardi in export. Non dimentichiamo, inoltre – conclude Grassi – che il decreto legge contiene  importanti norme come quelle sulla ricollocabilità dei lavoratori delle aree di crisi industriale del Mezzogiorno, che prevede una copertura finanziaria fino alla fine del 2018, e quelle sulla imprenditorialità giovanile, che permette un vasto programma per promuovere il lavoro autonomo, i talenti e la creatività dei giovani in tutto il Mezzogiorno”.