Il duo Coma βerenices approda a Villa Pignatelli per Doppio Sogno XXII Edizione “Amarcord”.

di Sara Esposito – E’ la musica ad aprire la ventiduesima edizione della rassegna, con tre appuntamenti concentrati nella prima settimana legati da un comune fil-rouge: sonorità elettroniche, sperimentazioni acustiche e videoproiezioni.

Nella splendida cornice di Villa Pignatelli al calar del sole, in una tiepida serata estiva di luglio, tra sperimentazioni ritmiche, melodie liriche, sonorità acustiche, il tutto arricchito da videoproiezioni; Doppio Sogno XXII Edizione “Amarcord” presenta il video-concerto targato Coma βerenices con proiezioni “on stage” a cura di Marta Marinelli.

Il duo, nato nel 2015 dall’incontro tra Antonella Bianco (chitarra elettrica, tastiere) e Daniela Capalbo (chitarra elettrica, chitarra acustica) musiciste attive nella scena underground campana, ha presentato al pubblico i brani di Archetype, secondo lavoro discografico uscito ad aprile 2020 durante i mesi di lockdown, pubblicato da La Lumaca Dischi con la partecipazione di Andrea De Fazio alla batteria e Gabriele Cernagora al clarinetto. Registrazioni dal vivo e i missaggi curati da Peppe De Angelis – Monopattino Studio Recording e il mastering da G. Versari – La Maestà Studio. L’LP è un traguardo essenziale: un omaggio al potere della musica di ricondurre le diverse interpretazioni della realtà ad una cornice universale abbattendo muri e barriere.

Il concerto comincia con il pezzo “The end” che ci trascina subito in un’atmosfera profonda e ipnotizzante…
I brani si susseguono uno dopo l’altro come onde di un mare musicale, da cui ci facciamo con piacere cullare e travolgere, e nel mentre incalza “Waves”, sul proseguire di arrangiamenti ben studiati con la nuova formazione.

In occasione della rassegna XXX/666 Archetype è diventato video-concerto, lo show è infatti accompagnato da immagini dirompenti grazie alle proiezioni “on stage” curate dalla Marinelli, che mescola sapientemente filmati d’archivio (found footage), illustrazioni inedite e visual caleidoscopici.

Sul palco insieme al duo Andrea De Fazio alla batteria e Pietro Santangelo al sassofono.
La performance live è un viaggio tra sonorità acustiche ed elettriche, contaminazioni ritmiche e melodie intime e prende forma a partire dall’esigenza di unire linguaggio musicale e linguaggio visivo: un viaggio in cui il pubblico ha potuto immergersi completamente lasciando saltellare i ricordi a braccetto con un interminabile bagaglio di emozioni, perfetta colonna sonora di un video montaggio home made, simile a quello delle proverbiali e immancabili vacanze di famiglia in cui poter percepire anche lo strepitio di un’immaginaria pellicola super8.

Sulla copertina di Archetype, una giovane donna immersa nel paesaggio naturale che scruta qualcosa su nel cielo, incastrata tra i margini di una fotografia in bianco e nero; forse sogna o magari immagina un mondo migliore, un mondo che abbiamo dimenticato.
Imparare a ricordare, tornare a quel piccolo bambino perennemente sorpreso dalla vita, ricominciare a sognare liberamente, senza porsi vincoli, senza rinunciare: questo sembra essere il tanto importante quanto dimenticato, messaggio delle artiste.

Le Coma βerenices propongono un solo bis prima di salutare il numeroso pubblico, intimo e attento che è esattamente il target ricercato dalla band, caratterizzata da un sound nuovo, intenso e di nicchia, perfetto per orecchi fini e sensibili alla musica che scivola e si radica dolcemente nell’animo.
Lo stile chiaramente riconoscibile e distante da semplici categorizzazioni, sul palco diventa vera e propria drammaturgia musicale contemporanea dando vita a una serata da custodire all’insegna di emozioni e musica.

I lunedì, martedì e mercoledì dall’ 11 al 27 luglio 2022 saranno all’insegna di arte e cultura: 9 serate con musica e film d’autore in lingua originale.

Doppio Sogno XXII Edizione “Amarcord” è un progetto a cura di Lorenza Pensato, Rosario Squillace e Lavinia D’Elia, realizzato in collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania, diretta da Marta Ragozzino, e con il Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes, diretto da Giuseppe Dragotti.

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