Inaugurata nuova sede Gallerie d’Italia nel palazzo del Banco di Napoli.

“Intesa Sanpaolo parte dagli investimenti che la rendono la banca più grande del Mezzogiorno, sia per i depositi dei correntisti che per gli impieghi nel mercato”.

Lo afferma Gian Maria Gros-Pietro, presidente Intesa Sanpaolo, a Napoli per l’inaugurazione delle Gallerie d’Italia nella sede di via Toledo.

“Raccogliamo – spiega Gros – il 17,5% di depositi del Sud ma quando si parla di impieghi la quota di mercato è del 23% e con investimenti per le imprese e alle pubbliche amministrazioni, Intesa porta nel Sud risorse finanziarie per farlo crescere”.

Una crescita che con la nuova sede delle Gallerie d’Italia a Napoli si manifesta anche nelle esposizioni d’arte: “La cultura – dice Gros-Pietro – è uno degli elementi della crescita e diventa più importante ancora in Italia, che ha il più grande patrimonio culturale al mondo. Noi investiamo perché sappiamo che c’è un ritorno economico non solo sociale. Per questo crediamo nell’apertura di questo nuovo spazio espositivo, che ha triplicato lo spazio del museo che già avevamo a Napoli e ha portato qui oggetti importanti come i vasi attici che provengono dalla Puglia ed erano a Vicenza. Poi ci sono le esposizioni temporanee che fanno ruotare gli oggetti con la collaborazione con altri musei internazionali, un cambio che avverrà ogni anno e richiamerà i visitatori”. (ANSA).

Ampliare di tre volte lo spazio di Palazzo Zevallos trasformando l’antica Banca di Napoli in un grande museo.

E’ quanto ha fatto Intesa Sanpaolo inaugurando oggi le Gallerie d’Italia, portando a Napoli centinaia di opere di pittura, ceramiche antiche e arte contemporanea nel cuore della città.

“Una inaugurazione – spiega Silvia Foschi, responsabile patrimonio storico artistico e attività culturali di Intesa Sanpaolo – che segna un nuovo luogo della nostra arte, dopo la sede aperta a Torino e le gallerie di Vicenza e Milano.

Esponiamo i nuclei principali delle nostre collezioni qui e possiamo ammirarli in ordine cronologico, partendo quindi dal IV secolo avanti Cristo e dall’esposizione di vasi attici, fino alle opere di artisti meridonali o che hanno lavorato al sud, come nel caso del Martirio di Sant’Orsola di Caravaggio, che è la punta di diamante della collezione. Ma qui c’è anche l’arte contemporanea, che era a Palazzo Zevallos. Nel grande salotto ex amministrativo della banca è invece presente la 19/a edizione della mostra ‘Restituzioni’. Qui – conclude – ci sono oltre 200 opere provenienti da musei, chiese, siti di tutta Italia che sono state restaurate e oggi possono essere offerte ai visitatori”. (ANSA).

Nella nuova sede a Napoli di Gallerie Italia “si è ora accolti dall’Atlante Farnese, una delle opere più belle dal Mann, poi c’è una pittura meravigliosa del Bellini che arriva da Capodimonte.

Opere che fanno essere Galleria Italia nel nome e nel comportamento un legame forte con il mondo artistico italiano”.

Così Michele Coppola, executive director di arte, cultura e beni storici di Intesa Sanpaolo e direttore delle Gallerie d’Italia celebra l’inaugurazione di oggi della nuova sede di Napoli, in via Teldo 177.

“Gallerie d’Italia di Napoli – spiega – è la struttura che oggi si inaugura grazie allo straordinario lavoro fatto con Palazzo Zevallos, qui vicino: 15 anni di successo grazie al consolidamento di rapporti con importanti musei al mondo. Questo è lo strumento con cui si certifica il riconoscimento delle grandi realtà culturali internazionali, una cosa che ti fa prendere coraggio, ti fa rendere conto che la risposta della città è forte e che la trasformazione di palazzi monumentali serve ad ampliare l’attività, ad aprirsi a territori, istituzioni culturali, associazionismo”.

Un percorso che ha alle spalle un’ampia storia: “Tra le banche e l’arte e la cultura – spiega Coppola – non nasce oggi il rapporto. Nel nostro Paese c’è una storia di istituti di credito che crescevano nelle proprie comunità e nella crescita quotidiana, intercettando e sostenendo artisti con forme di mecenatismo assoluto. Questo 100 anni prima che l’attenzione di finanza si sviluppasse in tutto il mondo. Intesa Sanpaolo di oggi è il risultato di circa 500 banche con grandi fusioni e anche l’intesa con tante istituzioni finanziarie locali, come casse dei territori di istituti di credito territoriali. E’ chiaro che la crescita del gruppo registra anche una parte che fa parte del dna, della storia e per questo oggi c’è la collezione di oltre 35.000 opere nei musei aperti sui quattro musei nei territori, con cui si evidenzia una radice, dando sostanza e forza a una straordinaria storia identitaria italiana”. (ANSA).