Le canzoni ritrovate di Salvatore Di Giacomo.

Un cd e un album di spartiti per una significativa operazione di recupero della memoria musicale napoletana: si intitola “Salvatore di Giacomo, le canzoni ritrovate” il progetto promosso dalla Fondazione Bideri e dal Conservatorio statale di musica “Nicola Sala” di Benevento che ha riportato alla luce 18 brani poco noti del massimo poeta partenopeo.

Pubblicati dalla Gennarelli Bideri, il cd e l’album di spartiti saranno disponibili dal 9 dicembre nei tradizionali negozi di dischi, sulle principali piattaforme di distribuzione online e sul sito negoziobideri.it.

Protagonisti dell’iniziativa sono stati gli allievi del corso di “Canto per la canzone classica napoletana” dell’istituto sannita che, sotto la direzione del prof. Luigi Ottaiano, hanno dapprima studiato le canzoni in aula e poi le hanno eseguite. La gran parte dei brani ha così trovato per la prima volta la forma di registrazione sonora.

“Il Conservatorio di Musica, oltre a produrre ed interpretare,è anche un luogo di ricerca” ha dichiarato il direttore del Conservatorio “Nicola Sala”, Giosuè Grassia “Trovo affascinante la collaborazione con la Fondazione Bideri, e ritrovo ancora più la vicinanza di intenti con una scuola come la nostra” Propedeutico alla realizzazione del cd e del relativo album di spartiti è stato un intenso lavoro di ricerca, svolto proprio dal prof. Luigi Ottaiano, negli archivi della Fondazione Bideri.

“Con questo progetto la canzone napoletana ha trovato dignità accademica e nuovi interpreti, puntando sullo studio anziché sulla logica dei talent show” ha dichiarato Ferdinando Bideri, presidente dell’omonima fondazione “Un anno dopo la pubblicazione delle canzoni dimenticate di Vincenzo Russo e Giovanni Capurro, registrate per la prima volta da Francesca Fariello, continuiamo a sottrarre dall’oblio composizioni di grande interesse”.

Al centro del progetto “Salvatore di Giacomo, le canzoni ritrovate” c’è un segmento poco indagato, e ancor meno eseguito, del repertorio digiacomiano. Si tratta di brani in cui compaiono, tra gli altri, compositori del calibro di Vincenzo Valente, Pasquale Mario Costa, Enrico De Leva, Eduardo Di Capua e Salvatore Gambardella.

Autentica chicca del progetto è la canzone ‘Oje pettene, musicata da Giuseppe De Gregorio, che è stata ritrovata su un manoscritto non databile. Il brano ha un andamento molto simile a quello che il poeta trovò poi per la serenata ‘E trezze ‘e Carulina. In questo senso, ‘Oje pettene ne rappresenta una sorta di studio preparatorio, se non proprio una prima stesura.

Da segnalare, poi, Nzunchete, nzu!, considerata la seconda canzone scritta da Salvatore di Giacomo; Io pe tte moro!, pluripremiata al concorso del Circo delle Varietà del 1893; Mo’ va, mo’ vene, dalla poetica dolce e appassionata; Tarantella scura, una delle rare canzoni digiacomiane a tinte forti. Degne di attenzione anche No, no …sì!, messa in musica da Rodolfo Falvo, e Matalè, che vanta il curioso primato di essere stata esclusa dalla Piedigrotta del 1895 perché pubblicata prima che il concorso si svolgesse.

Dal canto loro, ‘O punticcio e Povera Rosa! si fanno notare per la partecipazione straordinaria di Carlo Missaglia.

In generale, le canzoni del cd disegnano un variegato quadro musicale, presentandosi ora con un tempo di 2/4, ora con un andamento cullante in 6/8, ora con il ritmo brioso della tarantella, non mancando poi le canzoni corali. I testi, invece, testimoniano una scrittura sempre rivolta all’amore: quello sofferto, fugace, occasionale, e talora anche violento.

L’album di spartiti è l’appendice didattica del progetto e contiene le trascrizioni musicali dei brani, elaborate dal prof. Luigi Ottaiano per voce e piano. Ancor più del cd, esso contribuirà alla diffusione delle canzoni fornendo agli interpreti un prezioso strumento di studio.

Insomma, il progetto “Salvatore di Giacomo, le canzoni ritrovate” restituisce al presente della musica napoletana diciotto brani ma, soprattutto, contribuisce al suo futuro sostenendo la crescita di giovani interpreti. (ANSA).