Lockdown e sostenibilità, l’incontro ad Ottaviano con Giulio Sapelli.

L’economista Giulio Sapelli è intervenuto sabato al Webinar di lancio del Progetto Sostenibilità Ambientale promosso da ben 9 Rotary Club dell’area vesuviana ed aperto alle scuole.

Lanciato oggi ad Ottaviano, in provincia di Napoli il progetto per la sostenibilità ambientale: “Ciascuno misuri il peso dell’orma del proprio passo sulla Terra!” –  Promosso dal Rotary

“Nel mio libro 2020 Pandemia e Resurrezione scrivo che la parola d’ordine non deve essere: tutti a casa ma la parola d’ordine deve essere quella di lavorare con prudenza e applicare le tecniche che la Corea del Sud e Taiwan hanno attivato su scala di massa: igienizzazione dei trasporti pubblici, separatezza nei rapporti sociali, per un periodo necessario separare i giovani e gli anziani e continuare con l’attività produttiva laddove essa è gestibile con la distanza come gran parte della nostra manifattura che infatti ha avuto un aumento del 30%  su quel 16% di Pil che abbiamo visto. Se abbiamo un Governo che non fa delle politiche per i trasporti collettivi, facendo anche alleanze con i privati e manda i ragazzi a scuola in metropolitane non sanitizzate e non si usa l’ozono per farlo come ne vogliamo uscire? Il lockdown serve se fatto bene ma se fatto male aumenterà l’angoscia ed anche questa idea assurda dello smart working. Naturalmente se uno apre le discoteche e permette la movida è ancora tanto che siamo qui. Ai giovani diamo un messaggio positivo che si può uscire dalla Pandemia. San Paolo diceva che anche nella Pandemia c’è sempre la speranza perché abbiamo la fede. L’Umanità saprà risolvere anche questo problema.  In Italia abbiamo già ben 8 milioni di inattivi, persone che non lavorano e non studiano e non aggiungiamo idee nichiliste a questo malessere della gioventù che il Covid ha messo in evidenza”. Lo ha affermato l’economista Giulio Sapelli, intervenuto oggi al Webinar con il quale ben 9 Rotary Club dell’area vesuviana hanno lanciato il progetto “Ciascuno misuri il peso dell’orma del proprio passo sulla Terra”, sulla sostenibilità ambientale che vedrà da una parte lo svolgimento di un ciclo di WeBinar e dall’altra il coinvolgimento delle scuole italiane, organizzato dal Rotary Club di Ottaviano, in provincia di Napoli.

 

Il futuro sarà nella sostenibilità e nello studio dello spazio.

“Il paesaggio è soprattutto simbolo che ci richiama alla bellezza ed anche questa deve essere conservata e il paesaggio è anche prevenzione. Il sistema capitalistico ormai si è esteso in tutto il mondo e considera merce il territorio ed anche la salute e lo stiamo vedendo anche con gli eventi attuali. L’eccesso di estrazione di materia energetica crea nel sistema mondo l’entropia – ha proseguito Sapelli –  estraiamo troppi fossili e soprattutto li estraiamo nel modo che producono CO2. Stiamo attenti che l’energia del Sole, l’energia del vento hanno dei grandi problemi perché non si possono conservare. Ad esempio siamo in ritardo sulle batterie. Le batterie hanno un grosso problema per l’economia circolare che ci ha insegnato che bisogna lavorare non solo per eliminare i rifiuti ma per produrre le merci che escono dal meccanismo di produzione con prodotti che siano già essi stessi nel ciclo di produzione riciclabili. Ed allora si sta lavorando sul problema dell’economia circolare, il pensare sempre che dobbiamo elaborare tecnologie che riducano la CO2 e sconfiggano la continuità di produrre materiali che non siano riciclabili. L’investimento tecnologico non va fatto però lavorando sull’automobile. Tutte le grandi innovazioni tecnologiche vengono dallo spazio e da lì arriveranno tante risposte. Ad esempio i gas speciali possono rappresentare una soluzione nel combattere le pandemie”.

Un Paese che comunque si muove.

“Se non cambiamo il sistema industriale – ha dichiarato Giorgio Pacifici, importante giornalista scientifico RAI –  le fasce abitabili saranno sempre meno sulla Terra. Noi abbiamo dedicato numerosi spazi a queste tematiche ed in particolare anche due speciali del Tg2 Dossier realizzati con le massime istituzioni italiane ed internazionali per raccontare cosa sta facendo la ricerca. Ad esempio in Francia c’è un progetto mondiale al quale partecipa l’Italia sulla riproduzione del Sole sulla Terra. Questo meccanismo di fusione nucleare che non genera scorie potrebbe essere la strada, la via sul fronte del problema energetico. Il futuro è nello studio di quanto è accaduto e accade nello spazio”.

E’ un’Italia che potrà ospitare il prossimo Forum Mondiale Sull’Acqua.

“L’acqua è connettore degli impegni globali assunti dai capi di Stato. Il clima oramai è cambiato – ha dichiarato Endrio Martini, geologo, Presidente del Centro Studi Alta Scuola che si occupa della tutela del patrimonio ambientale –  periodi di siccità che si alternano ad un periodo di pioggia improvvisa. Non c’è religione al Mondo che non abbia preso in considerazione il tema dell’acqua. Il Centro Studi Alta Scuola che ha sede in Umbria e vede al suo interno i Comuni di Orvieto ed Assisi ma anche il Sacro Convento dei Francescani con Regione Umbria, Regione Toscana e Comune di Firenze è capofila del progetto di candidatura dell’Italia ad essere sede del X Forum Mondiale sull’Acqua depositata qualche giorno fa a Marsiglia presso la World Water Concil

Qualora l’Italia dovesse vedersi riconosciuta la candidatura riusciremo ad avere insieme i Capi di tutte le Religioni al Mondo ed i Capi di Stato di numerosissime Nazioni per la firma della Carta del Rinascimento dell’Acqua. Le città che andrebbero ad ospitare il Forum saranno Firenze, Assisi e Roma ma con eventi collaterali in tutta Italia. Sarebbe la vera, grande opportunità per la nostra Nazione di rilancio post Covid”.

Un’Italia che però deve essere sicura.

“Nel nostro Paese siamo in presenza di una vulnerabilità dimenticata. In Italia negli ultimi 150 anni abbiamo avuto in media un terremoto forte ogni 4 – 5 anni. Dal 1969 al 2018 ben 3629 località in 2068 comuni sono state interessate da inondazioni, alluvioni, frane con ben 1700 morti. Questi numeri dovrebbero diventare volti – ha affermato Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale –  che sono quelli di chi non c’è più o a perso o propri cari. Abbiamo avuto tra il 2018 ed il 2019 un consumo di suolo di ben 57 Km. In Campania abbiamo registrato un aumento di ettari di consumo di suolo di ben 219 ettari. Tra il 2018 e il 2019 in Campania è come se fossero stati realizzati 307 campi di calcio.  Non ci deve essere solo adattamento ma dobbiamo avere anche la mitigazione. Inoltre si sbaglia nel guardare solo alle generazioni future perché quello che stiamo vivendo da decenni mette a rischio le generazioni attuali. In Italia 7 milioni di persone si indebitano per la salute. Ci preoccupiamo della salute però senza percepire che l’ambiente incide sulla qualità della nostra vita. Poi c’è il rischio sismico. Non dimentichiamo che a breve ricorre il quarantesimo anniversario del terremoto del 1980 dell’Irpinia. Spesso dimentichiamo anche il rischio sismico nel nostro Paese ed invece sarebbero necessarie azioni che puntino sull’importanza della prevenzione”.

Il Parco Nazionale del Vesuvio lavora alla resilienza.

“Noi spingiamo sul turismo sostenibile. Abbiamo puntato anche alla riqualificazione delle porte di accesso al Cratere del Vesuvio. Lo scorso anno abbiamo registrato il record di afflusso turistico con ben 760.000 turisti rappresentando così il secondo polo di attrazione turistica della Campania dopo Pompei. Ora è arrivata la pandemia. Per la riapertura abbiamo dunque riqualificato le porte di accesso. Abbiamo cercato di trasformare la crisi in un’opportunità di cambiamento e di miglioramento. Ad esempio abbiamo fatto una riqualificazione complessiva del piazzale  – ha affermato Agostino Casillo, Presidente del Parco Nazionale del Vesuvio – che ospitava il parcheggio con i turisti che dovevano fare lo slalom tra le auto. Abbiamo fatto una riqualificazione complessiva del piazzale ma introducendo un sistema tecnologico di controllo di ingresso con biglietteria online. I biglietti ora vengono acquistati attraverso una piattaforma online, arriva un codice sul telefonino del turista che così potrà accedere ai tornelli. Il tracciamento in questo modo è garantito ed è garantito anche l’ingresso contingentato. Oggi la crisi ha accelerato un processo di miglioramento che era già in atto.  Oggi in tre mesi abbiamo fatto ingressi che prima facevamo in un mese, però questo spalmare i turisti su più ore ha anche un impatto positivo sull’ambiente.

Nel 2017 abbiamo avuto il devastante incendio che tutti ricordano che ha distrutto 400 ettari di area boscata. Riqualificazione di tutta la rete sentieristica e di fruizione green del Parco, il primo lotto di interventi è quasi terminato. Stiamo lavorando alla rinaturalizzazione dopo uno studio che abbiamo commissionato alla Facoltà di Agraria della Federico II che ha mappato tutto il territorio del Parco, ha diviso le aree interessate dall’incendio ed abbiamo stabilito di non intervenire dove la natura sta già operando e di intervenire lì dove era necessario con quel patrimonio di biodiversità. Abbiamo così capito che le aree del Parco dove c’era più diversità come le aree del versante del Monte Somma abbiano risposto meglio rispetto alle Pinete che invece erano state create dall’uomo”.

Il Rotary lancia dunque il progetto sostenibilità

“E’ un anno particolare siamo dinanzi ad un tema, quello della sostenibilità che stimola e punteremo ora particolare attenzione sulla sostenibilità ambientale. Plaudiamo come Distretto – ha dichiarato Massimo Franco, docente universitario e Governatore del Distretto 2100 –  alla presentazione del Progetto sull’Educazione Ambientale e sulla Sostenibilità che è pienamente in linea con il Rotary”.

Da oggi parte dunque il progetto sulla sostenibilità ambientale aperto alle scuole.

“Come sarà l’ambiente post – Covid? Cosa lasceremo alle nuove generazioni? Perché è importante portare temi come la sostenibilità lì dove si formano le nuove generazioni? Sabato Rotary lancerà il progetto di Sostenibilità e Educazione Ambientale aperto alle scuole italiane. Alla luce degli eventi recenti assume maggiore importanza l’asse Ambiente – Economia.  La tutela del patrimonio ambientale – ha affermato l’architetto Nunzia Ragosta, Presidente del Rotary di Ottaviano – ad esempio il paesaggio, i borghi, le risorse che la Terra ci dona, ha sicuramente un impatto sull’economia e potrebbe consegnare un futuro diverso ai nostri figli. Il Rotary Club di Ottaviano con altri club dell’area Vesuvio, ha avviato un’azione di sensibilizzazione della popolazione e della platea scolastica sulla sostenibilità ambientale che è diventata una nuova area di intervento del Rotary attraverso focus specifici svolti telematicamente che potranno servire da stimolo di riflessione e da spunti didattici.  La campagna di sensibilizzazione si concretizzerà nel coinvolgimento delle istituzioni scolastiche di Primo e Secondo grado e degli Istituti Universitari. Inoltre metteremo in campo azioni concrete sul territorio. Oggi  abbiamo avuto grandi personaggi che ringraziamo: l’economista e docente universitario, Giulio Sapelli, il Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale, Antonello Fiore,  il giornalista Rai, Tg2 Scienze, Giorgio Pacifici,  il Presidente del Centro Studi Alta Scuola – Formazione Oriente, Endrio Martini, capofila della Candidatura dell’Italia a sede del Forum Mondiale sull’Acqua, il giornalista Marco Merola ideatore di Adaptation, il Presidente del Parco Nazionale del Vesuvio, Agostino Casillo che ha illustrato il Grande Progetto Vesuvio”.

Il progetto vede promotori: F.Club Vesuvio, Ercolano Centenario, Ottaviano, Poggiomarino, Vesuvio Est, Pompei, Pompei Villa dei Misteri, Scafati Angri Realvalle Centenario, Torre Annunziata Oplonti, Torre del Greco Comuni Vesuviani e lo facciamo per tutelare il patrimonio ambientale del territorio”.