Meccaniche della Meraviglia in Movimento, mostra alla Reggia di Caserta.

Il parco della reggia di Caserta, 22 giugno 2013. ANSA / CIRO FUSCO

Dal 19 novembre all’8 dicembre alla Reggia di Caserta, nel Parco Reale, c’è la mostra “Meccaniche della Meraviglia in movimento”, un progetto di multidisciplinarità che unisce le arti visive alla danza performativa.

L’iniziativa è stata selezionata nell’ambito del bando di valorizzazione partecipata, ovvero l’avviso pubblico che dal 2021 consente a istituti di ricerca, università, conservatori, centri di formazione, operatori culturali, cooperative, fondazioni, associazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e altri soggetti senza scopo di lucro, di essere partecipi della “vita” del Museo.

Il bando ha aperto, infatti, la possibilità di proporre iniziative di fruizione culturale e valorizzazione fisica o virtuale del patrimonio, momenti di aggregazione, utilizzo di espressioni artistiche e creative. L’obiettivo della Reggia di Caserta è operare in sinergia con l’esterno per sviluppare contenuti culturali in un’ottica di partecipazione, sperimentazione e innovazione.

“Meccaniche della Meraviglia in Movimento”, con la regia dell’Associazione Meccaniche della Meraviglia, consentirà di dare visibilità alle nuove generazioni attraverso la collaborazione di artisti già affermati, e una rilettura delle installazioni con la musica e il movimento del corpo di danzatori. L’esposizione sarà allestita nel Bosco vecchio del Parco, all’interno della Castelluccia; qui si potranno ammirare due installazioni di artisti contemporanei, Albano Morandi con l’installazione “Fiori assenti” e Bizhan Bassiri con la videoinstallazione “Il Bisonte”, e musiche di Stefano Taglietti.

Per ognuna di queste installazioni verrà presentata, il 19 novembre al Vestibolo Superiore della Reggia, una performance del collettivo di danza contemporanea YoY Performing Arts (aboutyoy.com) dal titolo “Dialoghi con l’arte”; il collettivo si esibirà poi in uno spettacolo ispirato all’opera “Palmira” di Medhat Shafik (artista egiziano già Leone d’oro alla Biennale di Venezia). (ANSA).