Napoli in Scena, da martedì 17 alla Biblioteca Nazionale esposto l’archivio di Nino taranto.

Dal 17 maggio sarà possibile a Napoli provare l’emozione di entrare nello studio di Nino Taranto aperto al pubblico  alla Biblioteca Nazionale  in occasione della mostra NAPOLI IN SCENA, che si inaugura alle ore 16.

Le testimonianze della straordinaria carriera di Nino Taranto sono le ultime acquisizioni in ordine di tempo pervenute alla Biblioteca Nazionale che ha allestito una sala dedicata all’artista con la scrivania gli arredi  ed i libri provenienti dal suo studio. Foto di scena e sul set, copioni manoscritti, bozzetti, locandine, programmi di sala sono i materiali di gran pregio del fondo.

NAPOLI IN SCENA consente anche per la prima volta di accostarsi  all’importante  patrimonio di opere e memorie del grande drammaturgo, regista e scrittore napoletano , Giuseppe Patroni Griffi, donato recentemente alla biblioteca, non ancora mostrato al pubblico a causa delle restrizioni imposte salla pandemia.  La Biblioteca Napoletana è depositaria dell’archivio personale  di uno dei  grandi protagonisti della cultura italiana del Novecento: racconti, romanzi, copioni, sceneggiature cinematografiche, lettere, manifesti cinematografici e teatrali, e l’ingente raccolta di foto di scena e scatti privati, di grande interesse, una straordinaria galleria di immagini popolata dai tanti interpreti che hanno calcato i palcoscenici e i set cinematografici nell’arco di quarant’anni..

Il suggestivo viaggio nella storia dello spettacolo della città partenopea, che ha fatto del teatro uno dei tratti salienti della sua cultura e della sua identità, conferisce centralità  ad altri documenti esclusivi  le lettere autografe di Gabriele d’Annunzio  a Scarpetta [anch’esse esposte per la prima volta]  vergate dalla  grafia netta e potente del Vate  che  esprime  il disappunto per l’oltraggio ricevuto, sottilmente infastidito dalla «questione sciosciammocchesca».

E’ la prima causa per il diritto d’autore in Italia, ma è anche la messa in discussione  di  un mondo dialettale, della libertà dell’inventiva, e della  collaudata sapienza attoriale.  La vicenda, anche se si conclude con la  vittoria sul piano giuridico di Scarpetta , segna un punto di cesura con le tradizioni e le pratiche teatrali ottocentesche ed il  nuovo gusto e il nuovo pubblico si vanno affermando nel 900.

Si tratta di un viaggio suggestivo nella storia dello spettacolo della città partenopea che parte dalle radici, come spiega la direttrice della Biblioteca napoletana, Maria Iannotti, “dai testi più antichi, ne è un esempio il  manoscritto seicentesco  di  Francesco Antonio Nigrone, presente in mostra, dove si può individuare una delle prime rappresentazioni iconografiche della maschera di Pulcinella.”

Una maschera che sopravvive, come dimostrano le foto ingiallite dei grandi  pulcinella da Petito a Salvatore De Muto e dimostra come la tradizione del teatro comico rimane sempre viva e persistente.

Il racconto della mostra “ Napoli in scena” curata da Francesco Cotticelli e Gennaro Alifuoco,progetto scenico e multimediale  Kaos Produzioni con la direzione artistica di Stefano Gargiulo.  prende spunto dalle collezioni custodite nella specialissima sezione Lucchesi Palli, della biblioteca napoletana. “La mostra, realizzata con il contributo della Regione Campania, – aggiunge la direttrice Maria Iannotti – è la prima complessiva ricognizione del patrimonio di interesse teatrale della  Biblioteca Nazionale “ .

La mostra , “NAPOLI IN SCENA”. Documenti e immagini dalle raccolte della Biblioteca Nazionale di Napoli” , 17 maggio – 15 settembre 2022

Inaugurazione 17 maggio, ore 16,  interverranno : Maria Iannotti,  direttrice della Biblioteca Nazionale di Napoli, Andrea Mazzucchi, direttore del dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II, Rosanna Romano, Direttore Generale Politiche culturali della Regione Campania,  i curatori della mostra Francesco Cotticelli e Gennaro Alifuoco, il direttore artistico  Stefano Gargiulo.  Recital di di Lalla Esposito su testi e musiche di Raffaele Viviani

 

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