San Gennaro, non ci sarà la processione sabato 1, tutta la funzione all’interno del Duomo.

epaselect epa08887834 Monsignor Vincenzo De Gregorio, abbot of the chapel of San Gennaro, holds a vial said to contain the blood of the 3rd century saint San Gennaro witnesses the so-called liquefaction of the blood of San Gennaro during the announcement of the miracle in the Cathedral of Naples, Italy, December 16, 2020. Not even the second mass was needed to melt the blood of San Gennaro. At the end of the further celebration, the miracle did not occur. EPA/CESARE ABBATE

Anche quest’anno, a causa della crisi sanitaria, non si svolgerà a Napoli la processione di San Gennaro che, secondo la tradizione, nel pomeriggio del sabato che precede la prima domenica di maggio, si è sempre tenuta dal Duomo alla chiesa di Santa Chiara, con la teca contenente il sangue e con il busto del Santo Patrono della città e della Campania, insieme con le statue di alcuni santi compatroni. In tale occasione, si verificava (quasi sempre) l’evento della liquefazione del sangue del martire.

La processione si svolgeva in ricordo della traslazione delle reliquie del Santo. Sabato prossimo, primo maggio, ci sarà soltanto la celebrazione eucaristica nella Cattedrale, con la presenza complessiva di duecento persone.

La teca con il sangue del Santo sarà presa dalla cassaforte, nella cappella a lui dedicata, a cura dell’arcivescovo metropolita don Mimmo Battaglia, assistito dall’abate mons.  Vincenzo De Gregorio e dal sindaco Luigi De Magistris, per Statuto presidente della Deputazione, nonché dal governatore della Regione, Vincenzo De Luca, presenti il parroco mons. Enzo Papa, il cerimoniere e due delle “parenti” di San Gennaro.

La teca, in processione, verrà portata sull’altare maggiore per dare inizio alla celebrazione eucaristica. Se si verificherà il prodigio della liquefazione, l’arcivescovo lo annuncerà all’assemblea e ci sarà lo sventolio del fazzoletto bianco.

Al termine, l’arcivescovo poterà la teca sul sagrato per mostrarla idealmente alla città e benedire i napoletani e i campani. Dal 2 al 9 maggio i fedeli potranno andare in Cattedrale per pregare davanti alle reliquie.

Il culto e la devozione popolare per San Gennaro sono oggetto di una richiesta di riconoscimento di patrimonio immateriale dell’umanità coordinata dal Lupt (Laboratorio di urbanistica e pianificazione territoriale) della Federico II che si avvale del sostegno di artisti e studiosi con il coinvolgimento di istituzioni, il supporto dell’Icomos Italia e la condivisione della Fondazione Comunità di San Gennaro per il coinvolgimento di altri enti e chiese in Italia e nel mondo impegnati nel culto di San Gennaro, i cui fedeli si stima siano circa 25milioni. (ANSA).