Su Radio Punto Nuovo Gigi Finizio e Monica Sarnelli commentano il Festival di Sanremo.

Gigi Finizio e Monica Sarnelli  sono  tra i protagonisti di “O’ Festival”, lo spazio che Radio Punto Nuovo dedica ogni giorno alla settantesima edizione del Festival di Sanremo. Gli artisti partenopei intervengono al telefono in diretta durante tutto l’arco della giornata commentando la kermesse sanremese: Mi è piaciuta molto Irene Grandi, – afferma Gigi Finizio – e poi mi ha divertito molto Achille Lauro che è un fenomeno di costume, trasgressivo come una pop star inglese o americana. Un’altra cantante che ha fatto una performance internazionale è Elodie, poi mi sono piaciute molto Le Vibrazioni e gli Eugenio in Via di Gioia, che secondo me avranno una grandissima strada da percorrere “. Parole di elogio anche per Piero Pelù e per Michele Zarrillo, da lui definito “un ottimo cantautore che non sbaglia mai. Elettra Lamborghini è una gran comunicatrice più che una cantante ma è un personaggio molto dirompente. Anche i Pinguini sono andati alla grande”. 

Gli fa eco Monica Sarnelli: “A me piace molto anche la conduzione del Festival, Amadeus si mette al servizio degli artisti e Fiorello è fantastico; e poi mi piacciono anche le co-conduttrici. Tra i cantanti in gara mi piace molto Masini, Diodato e mi sono molto emozionata con Tosca che mi ha ricordato Mimì. E poi mi sono piaciuti i momenti vintage, quelli con Romina e Albano, Rita Pavone, Massimo Ranieri, i Ricchi e Poveri che mi hanno fatto emozionare perché sono la nostra storia, la nostra adolescenza. E sono stata contenta di ritrovare anche Gigi d’Alessio. Lasciami dire che mi è piaciuto moltissimo anche Tiziano Ferro che ha rivelato la sua umanità essendo profondamente emozionato. E poi ho molto apprezzato il monologo di Rula Jebreal”.

A proposito delle tendenze musicali, “Ho la sensazione – conclude Finizio – che ci sia un ritorno alla melodia, alla bella canzone italiana al di là di quell’attimo trasgressivo che può portare al festival uno come Achille Lauro. Io lo spero perché al di là delle tendenze credo che la musica italiana abbia bisogno di una spinta emozionale; paradossalmente mentre tutto diventa troppo “di plastica” i fenomeni come Ultimo rompono gli schemi  e vanno a fare breccia nei sentimenti, che sono quello che poi la gente vuole”.