Suspiro, Suonno D’Ajere presenta il nuovo album lunedì 22 al Piccolo Bellini.

Suonno D’Ajere, il trio napoletano composto da Irene Scarpato (canto), Marcello Smigliante Gentile (mandolino, mandoloncello) e Gian Marco Libeccio (chitarra classica), guarda all’estero. Grazie all’etichetta Italian World Beat, infatti, il loro primo album ,“SUSPIRO”, vivrà di nuova vita: acquisisce una nuova grafica, due nuove canzoni (‘A rezza” e “ ‘E ccerase”) e una distribuzione nazionale e internazionale. L’immagine di copertina è del noto fotografo napoletano Mario Spada: uno dei suoi non convenzionali scatti della città, mai stereotipati.

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SUSPIRO sarà presentato live il 22 dicembre al Teatro Piccolo Bellini di Napoli (Via Conte Di Ruvo, 14) .

Ospite della serata il contrabbassista e compositore Ferruccio Spinetti.

Per info e prenotazioni:

http://www.teatrobellini.it/spettacoli/521/suonno-dajere-in-concerto

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Dodici tracce in tutto. Dieci classici della canzone napoletana e due originali: “’A rezza”, firmata da Alessio Bonomo e Ferruccio Spinetti, e “Suspiro”, la titletrack, di Marcello Smigliante Gentile. E poi brani di Raffaele Viviani, Ferdinando Russo, Salvatore Di Giacomo, Libero Bovio, ma anche Ernesto Murolo, Pasquale Jovino, Alfonso Mangione e Francesco Fiore. Il repertorio è frutto di una ricerca storica accurata, che ha interessato anche brani talvolta dimenticati. Il tutto affrontato con grande modernità: gli arrangiamenti sono rispettosi e contemporanei insieme e l’interpretazione di Irene Scarpato trasmette pienamente la veracità della sua terra con la freschezza della sua età.

Elaboriamo il nostro repertorio studiando quanto la città di Napoli ha prodotto nella sua storia musicale” raccontano i Suonno d’Ajere. “La nostra intenzione è quella di proporre brani meno diffusi, al fine di restituire loro dignità e spessore. L’approccio all’esecuzione è contemporaneo ma allo stesso tempo saldamente radicato nella tradizione, analizzata con rigore attraverso le fonti. Il sapore antico della nostra musica non toglie spazio al nostro essere giovani del terzo millennio. L’obiettivo è restituire integrità alla tradizione canora partenopea, slegandola dall’immagine di vetrina per offrirla al pubblico in una forma approfondita”.

Di loro, il musicologo Pasquale Scialò ha scritto:

“Un trio che respira insieme dal minimo sussurro al pieno.

Na voce, quella di Irene Scarpato, frontwoman del gruppo, corpo vocale e scenico che sprigiona una varietà timbrica tanto ammaliante quanto essenziale. Un caleidoscopio interpretativo che fonde la suggestione delle ugole nostrane con quelle d’oltreoceano.

Na chitarra, suonata come fossero tante con stili diversi: dallo strappato “da posteggia” allo stoppato di Van Wood.

Un mandolino e mandoloncello, sempre in movimento alla continua ricerca di un tocco sensuale, tanto virtuosistico quanto espressivo, tanto familiare quanto inaspettato.

Un insieme concertante di tre strumenti che dialogano, si assecondano, che corrono in controtempo attraversando un ricercato repertorio di generi tra loro differenti: dalla serenata alla canzone “lacrimogena”, dalla macchietta al componimento inedito.

Un lavoro meditato e approfondito, di cui sentivamo il bisogno, capace di fondere studio, passione e cultura da parte di tre giovani talenti.

 

Dunque, Suonno d’ajere? Certo, ma anche di domani!” 

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