di Sara Esposito – A circa due anni dalla scomparsa di Morricone (6 luglio 2020), e del toccante film dedicato alla sua vita “Ennio”, uscito nelle sale italiane a febbraio 2022, diretto da Giuseppe Tornatore; ancora fatichiamo e tanto a immaginare il mondo artistico e musicale anzi, il mondo in generale senza di lui.
In questo ultimo weekend di giugno va in scena al Teatro Mercadante di Napoli il Tribute to Morricone: per la sezione Musica della quindicesima giornata del “CAMPANIA TEATRO FESTIVAL 2022 – Il teatro rinasce con te”; diretto da Ruggero Cappuccio, la rassegna finanziata dalla Regione Campania e organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Alessandro Barbano.
Lo spettacolo rievoca l’universo sonoro del grande Maestro in un viaggio guidato dai musicisti Gilda Buttà e Cesare Picco. Picco, raffinato e colto improvvisatore, incontra Buttà, considerata interprete ufficiale di Morricone per averne eseguito l’intera produzione pianistica e le colonne sonore. I due pianoforti si incontrano sul palco restituendoci un viaggio musicale di grande emotività, poesia e potenza sonora proponendo il repertorio del celebre compositore ora in dialogo, ora nell’intimità di parentesi solistiche. Le melodie sono quelle ormai entrate a pieno titolo nella memoria collettiva: dalle soundtrack del grande cinema sino a quelle presenti in pellicole meno conosciute.
Un palcoscenico quello del Teatro Mercadante di Napoli, 2 pianoforti e un pubblico senza dubbio di amatori, per uno straordinario viaggio nell’universo di Ennio Morricone.
Nel repertorio scelto dai due interpreti tra il, non metaforicamente ma letteralmente, sterminato catalogo di musiche scritte per il Cinema, troviamo sia i capolavori tratti da successi ormai senza tempo, sia gioielli musicali composti per pellicole meno note più rivolte a un target di nicchia.
“C’era una volta in America”, “Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, “Love affair”, “La leggenda del pianista sull’oceano”, “Il deserto dei Tartari”, “Metti una sera a cena, Il Buono”, “Il Brutto, Il Cattivo” …questi alcuni dei capolavori protagonisti dello show che si alternano a brani come “Il Gigante” il primo singolo tratto da “The Last Gate”, il lavoro di Cesare Picco passando per il tributo di Morricone per la morte di Pier Paolo Pasolini.
Tra note e suoni di pianoforte preparato, divertenti arrangiamenti, proseguendo con potenti dialoghi a due e rarefatte parentesi solistiche, Gilda Buttà e Cesare Picco ci guidano in un territorio di grande evocazione, nel quale emozioni e ricordi di vita riaffiorano nell’ascolto di musiche divenute parte del nostro più grande patrimonio musicale non solo italiano ma internazionale.
I due pianisti durante l’esibizione così presi dalla musica e dalle note sembrano essere in balia di una vera e propria estasi…- viste le musiche suonate possiamo facilmente comprenderlo – e il pensiero in un attimo va al grande compositore scomparso e alle sue giornate alla ricerca disperata di creare colonne sonore per scene di struggente malinconia di vita trascorsa come in “Once upon a time in America” o nell’incalzante “Investigation of a citizen above suspicion” con protagonisti Gian Maria Volonté e Florinda Bolkan.
Cesare Picco durante il concerto spiega come il poliedrico maestro Morricone abbia interagito con canzoni anni settanta come “Sapore di Sale”, il successo senza tempo di Gino Paoli e a questo scopo accordando il pianoforte esorta il pubblico ad accompagnarlo nell’esecuzione del brano.
Un “siparietto” divertente e istruttivo a testimonianza che il protagonista della serata, è uno strumento completo, a riprova di come Ennio (ci permettiamo di chiamarlo per nome come se fosse un caro amico), sia riuscito con pochi accorgimenti a migliorare l’acustica e la melodia di canzoni che altrimenti non avrebbero avuto il medesimo successo… e di come il Maestro si sia calato completamente e senza risparmiarsi nel mondo della musica, fondendosi totalmente con essa.
Un teatro colmo, due pianoforti e un’emozione palpabile che permea l’intero Mercadante con le musiche intramontabili di Ennio Morricone.
Se c’è un sentore o una qualche prova della reale esistenza di Dio, è sicuramente attraverso l’epifania dell’arte e quindi della musica, l’altissimo senza alcun dubbio si serve della forma d’arte più pura, per trasmetterci vibrazioni e sensazioni indimenticabili e quindi di uomini rari e speciali, gli “eletti” che hanno il privilegio di regalarci emozioni ineguagliabili. Chi meglio di Ennio, un uomo che ha fatto della musica lo scopo della propria vita, con una creatività paragonabile allo straripare di un fiume in piena, a una conduttura idrica esplosa dalla quale fuoriesce non acqua bensì musica celestiale, o al genio di un grande matematico.
Morricone con il suo genio creativo senza confini è riuscito letteralmente a non avere limite alcuno, entrando a pieno titolo nella vita di ognuno di noi, nei nostri ricordi più toccanti e profondi e nella storia.
Pensare che un uomo dalla mente tanto eccelsa e dalla sensibilità così profonda non sia più tra noi provoca ancora tanta sofferenza e impotenza, abbiamo però la fortuna di poter alleviare il nostro dolore con la musica che ci ha donato, con creazioni tra le più sublimi al mondo. Possiamo essere orgogliosi e affermare a gran voce sentendoci parte, anche se per un solo attimo del suo grande tutto: “Ennio Morricone, il grande e ineguagliabile Maestro era un artista raro, unico ed era italiano”.
Un gigante, un’eccellenza tutta nostrana per cui possiamo soltanto essere per sempre riconoscenti e fieri.
A nome di tutti noi: Grazie di vero cuore, Ennio.
Bio GILDA BUTTA’
Siciliana, ha iniziato gli studi all’età di sei anni con il padre violinista, proseguendo al Conservatorio di Milano diplomandosi con Carlo Vidusso all’età di sedici anni, con il massimo dei voti e la lode.
La carriera concertistica l’ha portata a suonare per le più importanti istituzioni, sia come solista che in formazioni da camera, in tutta Europa, U.S.A., Sud America, Giappone, Corea, Cina, Russia e Israele.
Dedita ai più svariati stili, passando dalla musica contemporanea alla sperimentazione, sviluppando un repertorio vasto e completo.
Con il violoncellista Luca Pincini – suo marito nella vita – ha attivo un duo impegnato in un vasto repertorio anche contemporaneo.
Ha collaborato con Ennio Morricone alle colonne sonore degli ultimi venticinque anni, citiamo tra le molte “La leggenda del pianista sull’oceano”, “Canone inverso”, “Love affair”, “Gli intoccabili”, “Frantic”, “Vittime di guerra”, “Il Papa Buono”, incidendo tutta la sua produzione di cd e dvd e suonando con lui in tutto il mondo.
Bio CESARE PICCO
Ha iniziato lo studio del pianoforte a quattro anni sotto la guida di sua madre. Pianista improvvisatore, compositore e clavicordista a suo agio tra i beat elettronici come tra i suoni di un’orchestra barocca, è da sempre sperimentatore trasversale in ogni ambito musicale e dal 1986 porta la sua musica nei più importanti festival e teatri del mondo.
E’ autore di balletti (“La Lupa”, “Jules e Jim” per Luciana Savignano), opere liriche (“Il Viaggio di Hans” per la Fondazione Arena di Verona) e di musica per solisti e orchestre (Virtuosi Italiani, Moscow State Symphony Orchestra, Berlin Chamber Soloists), progetti speciali legati al mondo dell’Arte (Whitney Museum di New York, Hara Museum di Tokyo, Hangar Bicocca di Milano).
Nel 2009 ha ideato “Blind Date – Concert in the Dark”, concerto unico al mondo dove pianista e pubblico sono immersi nel buio assoluto.
Ha scritto di musica su «Il Post», nel 2019 è uscito “Sebastian” (Rizzoli) romanzo d’esordio dedicato alla vita di Johann Sebastian Bach