Unesco, caffè no, lirica sì.

The reopening of the historic Gambrinus bar, in Naples, southern Italy, after the lockdown due to the Coronavirus emergency, 21 May 2020. Before raising the gate, managers and bartenders, espresso cups in hand, made a happy toast. Italy is gradually easing lockdown measures implemented to stem the spread of the SARS-CoV-2 coronavirus that causes the COVID-19 disease. ANSA / CIRO FUSCO

La Commissione nazionale per l’Unesco ha bocciato la candidatura del “caffè italiano espresso tra cultura, rituali, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli”, mentre ha approvato, nella riunione telematica di oggi con la presidenza di Franco Bernabe’, come candidatura italiana da presentare al Comitato intergovernativo per il ciclo 2023 “l’arte italiana dell’Opera lirica”.

Lo annuncia l’Unesco sul proprio sito precisando che, nonostante l’esito della votazione, il dossier della candidatura del caffè espresso è stato molto apprezzato dai membri del Direttivo.

Quest’anno, precisa ancora il Consiglio direttivo della Commissione italiana per l’Unesco, l’Italia partecipa anche ad una candidatura transnazionale, “Traditional irrigationin Europe, Knowledge, technique and organization”, che ha come capofila l’Austria e vede la partecipazione anche di Belgio, Germania, Lussemburgo, Olanda e Svizzera. Inoltre l’Italia partecipa all’estensione della candidatura “Transhumance, the seasonal droving of livestock”, ad Albania, Andorra, Croazia, Francia, Lussemburgo, Romania e Spagna. La Transumanza è stata iscritta nella lista del Patrimonio Culturale immateriale dell’Unesco nel 2019 come elemento transnazionale in Austria, Grecia e Italia. (ANSA).