Essere fortunati: casualità o atteggiamento?

    Ci risiamo, il tuo amico ti chiama per dirti che per l’ennesima volta ha ricevuto un aumento di stipendio, tu sorridi per lui ma in cuor tuo strizzi gli occhi e ti chiedi “Certo che Giovanni è davvero fortunato, a differenza mia. Chissà, magari è una dote di natura”.

     

    E se ti dicessimo che la fortuna, almeno secondo uno studio condotto dal ricercatore Richard Wiseman, non è sempre frutto della casualità? Ebbene sì, sembrerebbe che la fortuna sia una questione di approccio. Continua a leggere per saperne di più.

    Richard Wiseman e gli studi sulla fortuna

    Wiseman è noto per aver condotto diversi studi riguardo la casualità o meno delle nostre fortune e sfortune. Il ricercatore, grazie ai suoi numerosi esperimenti, ha coltivato e avvalorato, negli anni, l’idea che l’approccio del singolo individuo risulti più che determinante nel susseguirsi di eventi che siano fortunati o meno.

    Ti senti un Gastone o un Paperino?

    L’idea di Wiseman è banale, ma allo stesso tempo geniale, il ricercatore si chiese:

    “non è che magari chi si sente un Gastone nella vita adotta un approccio per la quale non si lascia sfuggire le occasioni? E chi magari si sente un Paperino si lascia banalmente sfuggire la propria fortuna da sotto al naso?”

     

    Nel tentativo di appurare tale teoria, Wiseman decise di pubblicare una serie di annunci, invitando chiunque si sentisse particolarmente fortunato o sfortunato a contattarlo. Nel giro di pochi anni il ricercatore riuscì a trovare 400 individui, di età compresa tra i 18 e gli 84 anni e provenienti da ogni classe sociale, disposti a partecipare alla ricerca.

    L’esperimento di Wiseman

    Agli individui venne fornita una rivista uguale per tutti, chiedendo, a ognuno di loro, di cominciare a sfogliarla, ciò al fine di contare tutte le foto che si trovavano all’interno delle pagine. I risultati furono sorprendenti.

    In media, chi si sentiva un Paperino, contava le immagini e restituiva la rivista dopo circa 2 minuti, diversamente, chi si sentiva un Gastone, riuscì a notare un piccolo dettaglio. A pagina 2 della rivista vi era scritta una nota che diceva “non contare oltre, questa rivista contiene 43 immagini”.

     

    Wiseman spiegò come, chi si sente sfortunato, affronta spesso la vita con un atteggiamento ansioso, che gli impedisce di guardare oltre perché troppo annebbiato dalle proprie preoccupazione, e quindi in uno stato di stress continuo che porta all’offuscamento della mente e dei sensi. Al contrario, chi si sente fortunato, adotta un approccio più rilassato verso la vita, la mente e i sensi sono in grado di rilassarsi, questo permette al corpo di riposare e funzionare sempre al massimo delle proprie potenzialità, e il chiaro risultato è di non lasciarsi sfuggire le occasioni, sapendole cogliere nella maniera più idonea, facendo credere agli altri di essere fortunati..

    Conclusioni

    Che dire, ci siamo sempre dati l’appellativo di fortunati e sfortunati, ma chissà che qualcosa non stia cambiando, grazie alla ricerca siamo in grado di scoprire sempre di più su noi stessi e sul fatto che gran parte del modo in cui viviamo, in fondo, dipenda da noi.

    Magari, da oggi in poi, anche tu potrai avere un atteggiamento più rilassato verso la vita, e la nostra speranza è che ciò ti renda più fortunato.

     

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    Ci sentiamo al prossimo articolo, cogliendo l’occasione di ciò di cui abbiamo parlato per augurarti buona fortuna!

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