Le vite sessuali dei filosofi antichi e moderni.

    di Apostolos Apostolou

    Platone diceva che eros era un dio potente e terribile. Eros era decondo Platone un sentimento forte, ovvero un dio, una forza in grado di impadronirsi di anime e corpi e di spingere all’unione delle differenze o addirittura alla composizione dei contrari. Ma come hanno visto l’ amore e il sesso i filosofi? Secondo Martinetti “tutta la vita dell’ uomo è penetrata dalla sessualità” e che “l’ impulso erotico costituisce il cardine secreto di gran parte della vita e del lavoro dell’ uomo”.
    Em. Kant sapeva perfettamente il ruolo che il matrimonio riveste nella società civile e quanto contribuisca alla caduta dell’ eros quell istituto alla cui base è previsto non già il sentimento ma lo scambio delle proprie parti sessuali che finiscono con l’ appartenere all’ altro. Kant era contrario alla masturbazione. Altri descrivano Kant come onanista incallito e per di più misogino sino al punto di fare delle donne oggetto di critica feroce.
    Friedrich Nietzsche non fosse molto incline verso il gentil sesso e questo perché come molti altri filosofi, sembrava più interessato ad altri piani dell’vita, ma la Salomé lo sconvolse seriamente e lui fece di tutto per sposarla.
    Søren Kierkegaard era innamorato con la Regina. Regina era una ragazza di buona famiglia niente affatto sciocca che a quattordici anni ha la sventura di incrociare il buon Soren ad una festa. Søren Kierkegaard corteggia per due anni Regina e infine si dichiara.
    Marx amò infatti per tutta la vita sua moglie Jenny, e lei era profondamente innamorata con Karl, ma Karl ebbe anche un figlio illegittimo dalla balia delle figlie.
    Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir si amavano, titillavano e a letto sperimentavano, vogliono affamati di sesso a tre con le amanti ragazzine di Simone, che passano nel letto di Sartre per perdere la verginità.

    Martin Heidegger era innamorato con Hannah Aredt (era una relazione clandestina) ma anche guardato a vista dalla m oglie Elfride. In una lettera di Martin Heidegger si rivolge ad Hannah firmandosi “Tuo M.” Scrivendo: “Perché l’amore è ricco oltre ogni misura rispetto alle altre umane possibilità e risulta per chi ne è coinvolto un peso così dolce? Perché noi ci trasformiamo in ciò che amiamo pur rimanendo noi stessi. Vorremmo poi ringraziare colui che amiamo e non troviamo niente che sia sufficiente a farlo. Possiamo soltanto essere riconoscenti nei confronti di noi stessi. L’amore trasforma la gratitudine nella fedeltà verso noi stessi e nella fiducia incondizionata verso l’altro. Così l’amore accresce costantemente il suo mistero più profondo.”

    Oscure preoccupazioni dell’ amore di filosofi.
    Apostolos Apostolou. Scrittore e professore di filosofia.