Bullismo e cyberbullismo, l’incontro al Medi di San Giorgio.

Utilizzare i social e il web in maniera intelligente e coerente. Senza offendere o minacciare.

E’ quanto emerso dall’incontro ‘Riflessioni sul tema del rispetto – azioni di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo’ svoltosi all’Iti ‘Enrico Medi’ di San Giorgio a Cremano (Napoli). Gli alunni hanno illustrato video e un lavoro corredato da un sondaggio tra quanti hanno assistito ad episodi di bullismo o tra chi ne è stato vittima o è intervenuto a difesa dell’aggredito, ha offerto una riflessione a più voci.

“Il cyberbullismo è un tema molto importante che vede confrontarsi insieme docenti e alunni” ha detto la dirigente scolastica Annunziata Muto “Abbiamo attivato uno sportello con lo psicologo e lavoriamo insieme ai genitori per comprendere e risolvere insieme le problematiche che si presentano”.

“Le tecnologie sono potenti ma anche molto pericolose, deve essere intelligente l’uso che di esse ne facciamo. E soprattutto dovremmo occuparci un po’ di più di benessere digitale” ha detto Maria Luisa Iavarone docente ordinaria di Pedagogia Sperimentale all’Università di Napoli Parthenope. A coordinare il lavoro degli alunni, il team di prevenzione e contrasto dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo che vede come referente la docente Paola Sannino. Il web opportunità ma anche insidia.

“Dall’altra parte ci sono persone molto scaltre e alla ricerca di dati e immagini sensibili che cercano di guadagnarsi la vostra fiducia e giungono a carpire dati personali. Da qui nasce un circuito da cui è difficile uscirne perché si accumulano ricatti e minacce” ha detto il sostituto procuratore presso il Tribunale per i Minorenni, Emilia Galante Sorrentino. “Usate i social come fosse la porta di casa vostra: non aprite a chiunque! Non fornite informazioni personali né foto intime”. Molte le storie di coppie giovani dalla vita rovinata per immagini messe in rete a insaputa dell’uno o dell’altro. “Condotta che non è solo una vendetta o una bravata ma un reato”. Parole salutate da un lungo applauso. (ANSA)