Di scuola e di lavoro non si può morire. Manifestazione degli studenti in Piazza dei Martiri.

dall’Unione degli Studenti di Napoli riceviamo e pubblichiamo

Lo scorso venerdì Lorenzo è stato travolto da una putrella durante l’ultimo giorno di alternanza-scuola lavoro. Lorenzo è stato ucciso mentre doveva essere in classe: i suoi assassini hanno nomi e cognomi e sono tutti coloro che hanno reso l’educazione al precariato e allo sfruttamento parte integrante dei percorsi di formazione superiore, con la Buona Scuola di Renzi prima e con il PCTO dopo.

Sono tanti i complici compiacenti di questo sistema criminale che normalizza e inculca un’etica del lavoro votata alla sottomissione, proprio in quella fase della vita in cui dobbiamo avere il diritto ad apprendere e costruire una nostra visione forte e critica del mondo e a far valere il nostro diritto a esistere in modo dignitoso. Scandaloso è il silenzio che è venuto dalla politica istituzionale dopo la morte di Lorenzo, nessuna risposta concreta dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che anzi negli scorsi mesi ha rimarcato l’importanza di portare le aziende nella scuola, (fin dalle scuole medie se possibile!) con la riforma dell’ITS, segnando una chiara complicità con un modello di scuola che continua a provocare vittime. Oltre a ciò, è inaccettabile la risposta repressiva del governo centrale nei confronti di chi da anni lotta per un modello di sviluppo lontano dalle logiche del profitto: domenica a Roma gli studenti e le studentesse in corteo sono stati manganellati da parte delle forze dell’ordine in antisommossa, pronta a difendere gli interessi dei padroni e di Confindustria.

Questi ultimi sono i veri responsabili della sua morte e dei 1400 morti sul lavoro. Un ragazzo appena maggiorenne non c’è più, ci chiediamo quindi dove sia la sicurezza che tanto spesso viene evocata quando ci chiudono in casa in DaD, con tutte le disuguaglianze che questa moltiplica, e dove finisca quella stessa “sicurezza” quando si tratta di mandarci a lavorare gratis per un PCTO anche in piena pandemia, sotto il ricatto di non essere ammessi all’esame di stato, anche in condizioni di lavoro precarie che oggi portano alla morte di uno di noi; ci chiediamo quindi dove sia la sicurezza quando non garantiscono le misure di sicurezza nelle scuole e nei luoghi di lavoro; ci chiediamo anche come sia possibile che in due anni di pandemia non ci siano stati avanzamenti sulla sanità pubblica e gratuita, ancora una volta al collasso. Per questo questo venerdì saremo in piazza per la mobilitazione nazionale, alle ore 16:00 a Piazza Dei Martiri.

VOGLIAMO L’IMMEDIATA ABROGAZIONE DELLA LEGGE 107 E L’ABOLIZIONE DELL’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO IN TUTTE LE SUE FORME E LE DIMISSIONI DEL MINISTRO BIANCHI.

È inaccettabile che si muoia di lavoro, che si muoia di lavoro a 18 anni quando si deve garantire il diritto allo studio e il diritto alla salute.