I ragazzi del Ceschelli di San Giuseppe Vesuviano mettono in scena Lo Cunto de li Cunti di Basile.

Circa centosettanta alunni, più molti esperti, tutor, docenti e personale Ata, collaboratori e figure di supporto per un totale di duecento persone, hanno seguito con impegno e interesse il percorso “Mo’ ve conto a’ terra mia” avviato dall’Istituto Comprensivo 3 Ceschelli di San Giuseppe Vesuviano incentrato nella scoperta e valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali. Il 2 luglio scorso presso il Museo Contadino di Somma Vesuviana si è tenuta la manifestazione conclusiva del progetto, relativo alla II annualità del Por Scuola Viva. Gli alunni della Primaria e della Secondaria di primo grado sono stati impegnati in sei moduli attraverso i quali hanno raccontato e vissutola lingua, gli usi e i costumi della nostra terra. Un viaggio nella tradizione fatto attraverso dei laboratori: teatro, ceramica, biodiversità e territorio, fotografia, sapere i sapori, voci, suoni e danze popolari, questi gli ambiti che hanno permesso ai giovani di conoscere e approfondire quanto di meglio il loro territorio ha offerto e offre anche oggi.

Il momento conclusivo e principale il 2 luglio al Museo Contadino di Somma Vesuvina: protagonisti gli alunni della secondaria di primo grado che hanno portato in scena una parte tratta dal capolavoro di Giambattista Basile “Lo cunto de li cunti”, racconto di fiabe in lingua napoletana del 1634 che anticipa di molto ed ispira la nascita della letteratura fiabesca europea, già contenuti in esso le più conosciute fiabe da cui presero spunto i fratelli Grimm o Perrault. I ragazzi indossando i costumi dell’epoca si sono calati nelle molteplici storie e hanno studiato la lingua originale, con in più un brillante tocco di modernità apportato degli attori Rosario D’Angelo e Tiziana Mastropasqua,registi d’eccezione. A completare la riuscita dell’esibizione il favoloso scenario del Museo Contadino che ha ospitato la rappresentazione.

Gli alunni della primaria di sono esibiti in canti e balli popolari in costumi d’epoca, hanno presentato i manufatti realizzati durante il laboratorio “ceramicando” e si sono improvvisati cuochi per imparare i piatti tipici della tradizione culinaria vesuviana. La scuola secondaria ha presentato i lavori realizzati durante il laboratorio di fotografia, un percorso emozionale attraverso  le espressioni dei ragazzi che gli stessi hanno immortalato a rappresentare i personali cambiamenti adolescenziali abbinati ad esperienze del proprio vissuto. Altri studenti si sono occupati della biodiversità, realizzando inoltre all’interno degli spazi scolastici un vero e proprio orto, mettendo in pratica le arti rurali del passato. 

La finalità del percorso è stata quella di far conoscere alle giovani generazioni le origini e la storia del territorio, attraverso la grande opera letteraria di Basile, ma anche attraverso la conoscenza delle tradizioni, dei mestieri e dei prodotti tipici locali, con gli obiettivi di valorizzare il grande patrimonio territoriale e tramandare i saperi e mantenere viva la memoria. “Abbiamo creduto fermamente in questo progetto – ha dichiarato la Dirigente dr.ssa Angela Agovino – per il quale tutto il personale scolastico si è attivato, insieme ai genitori che hanno permesso ai ragazzi di partecipare, portando una ventata di grande entusiasmo, a dimostrazione che hanno sempre tanta voglia di fare e che questa scuola, nonostante venga considerata di periferia, può essa stessa rappresentare una eccellenza del territorio.”

 

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