Napoli, a scuola il coding è inclusivo. Sperimentazioni al Liceo Margherita di Savoia e al Foscolo-Oberdan.

Giovani liceali hanno fatto da maestri “digitali” a studenti delle scuole medie nel segno dell’inclusione e della lotta all’emarginazione. Il coding diventa uno strumento di “socializzazione” grazie al progetto europeo “Codinc – Coding for inclusion”, coordinato per l’Italia dalla Federico II di Napoli che, in collaborazione con due scuole cittadine, il Liceo Margherita di Savoia e l’Istituto Foscolo-Oberdan, ha sperimentato in quattro classi (due prime e due seconde) un programma di didattica innovativa basato sul peer learning.

Durato due anni, i risultati del progetto sono stati presentati oggi, martedì 17 dicembre, presso il teatro del Liceo Margherita di Savoia, dal responsabile del progetto, Davide Marocco, docente di Psicometria della Federico II, Franco Rubinacci, coordinatore della sperimentazione di Codinc, Giuseppina Maria Wally Crocenti, dirigente del Liceo Margherita di Savoia, Donatella Delle Vedove, dirigente dell’Istituto Foscolo-Oberdan, Antonio Curto, docente dell’Istituto Foscolo-Oberdano, e Maria Mantile, docente del Liceo Margherita di Savoia. Ha concluso i lavori Annamaria Palmieri, Assessore all’Istruzione e alla Scuola del Comune di Napoli.

 

Ai ragazzi della II del Liceo Margherita di Savoia sono state insegnate le basi di programmazione attraverso l’utilizzo di programmi come “Lightbot” and “Hour of Code” e “Scratch”, software educativi che hanno consentito loro di programmare storie interattive, animazioni, giochi, musica e arte senza richiedere competenze tecniche particolari. Il kit elettronico “Makey Makey” è stato utilizzato per introdurre i principi della robotica e permettere agli studenti di connettere oggetti digitali a oggetti reali tramite piccoli sensori. Così sono stati realizzati “pianoforti umani”, facendo in modo che a ogni ragazzo corrispondesse a una nota, o anche una mappa di Napoli animata da canzoni di Pino Daniele.

I liceali hanno poi svolto attività di formazione in quattro classi dell’Istituto Comprensivo Statale Foscolo-Oberdan.

A svolgere le attività di sperimentazione e formative nei confronti dei docenti e degli studenti è stato il dott. Franco Rubinacci, ricercatore del Nac – Laboratorio di Intelligenza Artificiale della Federico II.

 

Con sole 10 ore di lezione – ha aggiunto Franco Rubinacci, ricercatore del Nac – gli studenti hanno potuto imparare le basi per rendere interattivi gli oggetti. Abbiamo realizzato programmi elementari ma molto coinvolgenti”.

 

I giovani facilitatori – spiega Davide Marocco, responsabile per l’Italia di Codinc e docente di Psicometria presso il Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II e ricercatore del Nac – hanno imparato a impegnare i bambini e codificare le attività in modo giocoso. Oltre alle nozioni di informatica, l’esperienza di diventare docenti è stata molto importante per i ragazzi, che hanno imparato a misurarsi con responsabilità inedite”.

 

“Abbiamo supportato questo progetto fin dall’inizio – ha affermato l’Assessore comunale alla Scuola Annamaria Palmieri – perché non c’è solo l’aspetto legato alla diffusione delle tecnologie, di per sé importantissima, ma anche un elemento legato alla capacità di costruire e rinsaldare relazioni e fiducia tra i compagni di classe e tra generazioni”.

 

IL NETWORK EUROPEO

Finanziato dall’Eacea (Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura), da Erasmus+ e Ka3 “Social Inclusion through Education, Training and Youth”, il progetto guidato dalla Federico II conta su partner accademici, centri di ricerca e agenzie specializzate nella formazione: All Digital (Belgio), Media Action Kureghem City (Belgio), Colectic (Spagna), Cyprus Computer Society, 21st Century Competency Centre (Germany), eduCentrum vzw (Belgium).

 

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