Scuola, sindacato di base in piazza per protestare contro contratto Dad.

L'Usb Campania è scesa in piazza per manifestare la propria contrarietà all'ipotesi di un contratto Dad perché ''mortifica ulteriormente il lavoro degli insegnanti, triplicato con la didattica a distanza''. Uno sciopero sui temi della sanità, della scuola, dei servizi educativi e del trasporto locale. Raduno in piazza Plebiscito proprio nel giorno in cui in Campania tornano in classe i bambini delle scuole dell'infanzia e delle prime elementari dopo oltre un mese di didattica a distanza. 25 Novembre 2020 ANSA/CESARE ABBATE/

L’Usb Campania è scesa in piazza per manifestare la propria contrarietà all’ipotesi di un contratto Dad perché ”mortifica ulteriormente il lavoro degli insegnanti, triplicato con la didattica a distanza”. Uno sciopero sui temi della sanità, della scuola, dei servizi educativi e del trasporto locale.

Raduno in piazza Plebiscito proprio nel giorno in cui in Campania tornano in classe i bambini delle scuole dell’infanzia e delle prime elementari dopo oltre un mese di didattica a distanza. Il sindacato punta il dito contro il Governo e contro la Regione che ”non hanno programmato investimenti né misure organizzative adeguate per ampliare gli spazi e gli organici del personale scolastico con assunzioni stabili; per potenziare i trasporti pubblici; per assumere stabilmente medici e infermieri per compensare più di un decennio di tagli al Servizio sanitario nazionale; per predisporre, attraverso le Asl, screening gratuiti di massa e un sistema di tracciamento dei contagi funzionale e sostenibile”.

In particolare, il sindacato ritiene che la decisione della Regione Campania di chiudere le scuole ”dopo appena due settimane, unici in Europa e in Italia, è stata la soluzione più semplice ed economica per tentare di arginare il collasso del sistema sanitario già minato da politiche decennali di smantellamento del diritto alla salute, culminate nella chiusura di molti ospedali su tutto il territorio campano, a cui si aggiungono i disservizi nel trasporto pubblico locale”. (ANSA).

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