Scuole, l’allarme Confapi: notizie false da associazioni consumatori.

“Le strutture scolastiche private e paritarie dell’infanzia così come gli asili nido privati autorizzati stanno affrontando una situazione di gravissima difficoltà per la scellerata ed errata indicazione, proveniente dalle associazioni dei consumatori e in particolare da Codacons, di non pagare le rette a fronte della sospensione delle attività”.

A dirlo è Valentina Ercolino, presidente Confapi Scuole paritarie di Napoli.

“La generalità degli asili nido autorizzati e scuole private dell’infanzia paritarie, con impegno e dedizione che andrebbero elogiate, sta erogando quotidianamente, sin dagli inizi della chiusura delle proprie strutture fisiche, modalità didattiche da remoto a favore dei piccoli. Piccoli, che al di là dei contenziosi tra i genitori e le scuole, rappresentano la parte più fragile ed esposta, e hanno la necessità di mantenere i contatti visivi e in audio, benché attraverso un display, con le proprie maestre”, ha aggiunto.

“In proposito il Ministro della Pubblica Istruzione, con propria nota n° 388 del 17/03/2020, ha espressamente invitato le scuole dell’infanzia ad adoperarsi in questo modo. È d’altra parte ben noto che anche le Università e le scuole di ogni ordine e grado, sia pubbliche che private, suppliscono alla sospensione mediante modalità telematiche, e nessuno ha posto in dubbio il pagamento delle rette”.

La presidente aggiunge inoltre che “le nostre strutture sono soggette, indipendentemente dalla sospensione, a sostenere una notevole serie di costi fissi e di gestione, che rischiano seriamente, senza il pagamento delle rette, di comprometterne la stessa sostenibilità”.

In conclusione, ricorda la presidente Ercolino che “è dovuto il regolare pagamento della retta se durante la sospensione l’erogazione didattica avviene con modalità a distanza”, e che “è discrezionalità delle scuole rimodulare o meno il costo mensile delle rette”; e che, infine, “le famiglie, i cui bambini sono iscritti agli asili nido autorizzati, che hanno fatto richiesta all’Inps e hanno ottenuto il “Bonus nido”, sono tenute a pagare le rette dovute, pena la decadenza del bonus stesso”.