Artworker – Giovani, Creatività, Lavoro, concluso il progetto.

Si è ufficialmente concluso Artworker – Giovani, Creatività, Lavoro, il percorso composto di incontri didattici ed esperienze creative finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale nell’ambito dell’Avviso pubblico “Orientamento e placement giovani talenti”. Il progetto è stato promosso dall’Osservatorio Comunicazione Partecipazione Culture Giovanili (OPCG) – Dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione – Università degli studi di Salerno e ha coinvolto diverse realtà dei territori d’azione: l’Associazione Culturale Arteteca, capofila del progetto, l’Associazione di volontariato Sagapò, Regione Campania, Assessorato Istruzione, Politiche giovanili, Politiche sociali, Provincia di Reggio Calabria – Assessorato alla Cultura e alla Difesa della Legalità, Comune di Reggio Calabria – Assessorato alle Politiche Giovanili, Open Fields Productions, Associazione Inventare Insieme ONLUSCentro Tau Palermo, Ance AIES Salerno e Collettivo Boca.

Protagonisti del progetto sono stati 60 tra giovani talenti e promotori artistici, tutti tra i 18 e i 28 anni, residenti in Campania, Calabria, Sicilia e operanti, rispettivamente, negli ambiti di creatività urbana, musica e video per i quali è stato pensato e realizzato un percorso atto a supportare la creatività artistica giovanile e a favorire l’entrata delle produzioni artistiche in circuiti finalizzati alla loro valorizzazione economica. Seguiti in un percorso formativo e di accompagnamento professionale dai loro Youth worker (operatori professionisti che facilitano l’apprendimento e lo sviluppo personale e sociale dei giovani attraverso la partecipazione attiva ai processi decisionali e l’inclusione nelle rispettive comunità), ragazzi e ragazze hanno così potuto acquisire competenze manageriali e di marketing e sviluppare le loro soft skills necessarie nel rapporto tra i rispettivi ruoli e con il mercato.

«Riteniamo che al talento e alla creatività debbano necessariamente accostarsi anche conoscenza e formazione – sostiene Silvia Scardapane, dell’Associazione Culturale Artetecaper cui partecipare a progetti formativi, conoscere realtà organizzative locali ma anche regionali, possono essere ottimi primi passi per trasformare una passione in una professione a tutti gli effetti».

E così, dopo le fasi di call di selezione (volta a raggiungere un ampio numero di creativi nelle tre regioni di riferimento), ascolto, informazione e orientamento (per la comprensione dei diversi profili dei giovani beneficiari da cui partire per far emergere vocazioni creative) e di formazione all’autoimpiego (per l’orientamento ai mercati artistici di riferimento), si è tenuta la fase di placement: qui i 60 beneficiari hanno potuto fare esperienza concreta presso i partner esterni del progetto e, sempre in questa fase, i giovani talenti hanno messo in pratica quanto appreso in fase formativa.

Frutto del percorso del gruppo con focus sulla creatività urbana e operante in Campania è stata la produzione e la comunicazione di un’opera dì muralismo urbano contemporaneo, che ha visto la cooperazione di tre team di lavoro (Curatela e Progettazione, Logistica e Produzione, Comunicazione e Promozione) e la partecipazione dell’artista italiano di fama internazionale Vittorio Valiante assieme a Marco Ronda, in arte Bislak e artworker del team di Curatela e Progettazione.

Il murale, realizzato a febbraio 2022, ha trovato la sua naturale collocazione sul muro di un edificio nel Larghetto Vicolo degli Amalfitani del quartiere Fornelle di Salerno: qui, infatti, è entrato a far parte della rassegna “Muri d’Autore” della Fondazione Culturale Alfonso Gatto che da anni sfrutta la potenza della poesia come elemento di rigenerazione urbana e dissemina sulle pareti delle abitazioni centinaia di versi di grandi poeti contemporanei unendoli a opere figurative che accompagnano visivamente le parole. Non a caso l’opera trae ispirazione da “Ogni uomo è stato un bambino”, componimento dello stesso Alfonso Gatto che fu poeta e pittore ma anche celebre abitante del quartiere Fornelle.

Analizzando uno dei passaggi della poesia, dunque, l’idea che ne è scaturita è stata quella di trattare il tema della libertà, in grado di farsi portatrice di sentimenti (quali la nostalgia, la malinconia, la solitudine) e di visioni (quali la figura del bambino, della donna e degli uccelli). Se è vero, come dice il poeta, che ogni uomo è stato un bambino, libero, spensierato e un po’ monello, è ora un adulto che questa leggerezza l’ha in parte persa e vive in compagnia della malinconia, intrappolato tra le responsabilità della vita e la paura dei giudizi. Ecco dunque che l’opera si costituisce di silhouette bianche a forma di ali e di uccelli riempite da segni grafici volutamente infantili e semplici al fine di rispecchiare la libertà e la spensieratezza dell’infanzia che sono stati propri di ogni donna e di ogni uomo; a loro, tuttavia, si contrappone una scultura di donna tipicamente classica, resa con un volto ed un braccio realistici come metafora dell’età adulta dell’umanità e di un’anima e di un corpo forgiati e plasmati dal tempo e dall’esperienza.

«Un’opera comune – spiega l’artista Vittorio Valiante – realizzata grazie ad un gioco di squadra, direi, tipico dell’infanzia. Questo non può essere che un valore aggiunto se non la fondamenta di un’opera basata sul vivere del bambino e quindi vivere in un gioco. Una statua metafora dell’adulto, modellato e scolpito nel tempo, costellato da pensieri leggeri formato uccelli di carta in volo».

In questo modo Vittorio Valiante, attraverso il realismo dei suoi soggetti, attorniati da tinte delicate e armoniose, interpreta a pieno il messaggio poetico di Gatto: l’invito a vivere con leggerezza, proprio come i bambini che, con gli occhi carichi di meraviglia non smettono mai di stupirsi di tutto ciò che, nel bene e nel male, li circonda.