RESULT BASED FINANCING: A SUSTAINABLE APPROACH FOR INTERNATIONAL PARTNERSHIP – una delle più importanti metodologie di supporto alla salute globale – GLI INTERVENTI IN UGANDA – venerdì 29 nell’Aula Magna Storica della Federico II.

Il Result Based Financing (RBF) è un meccanismo di finanziamento che mira a migliorare la qualità delle donazioni vincolando l’erogazione dei fondi al raggiungimento e alla verifica di risultati prefissati. È questo il tema del convegno che l’Università Federico II ospiterà venerdì 29 ottobre, promosso in collaborazione con la Fondazione Corti e la Fondazione Ambrosoli

Negli ultimi decenni sono state sviluppate nuove metodologie di finanziamento per favorire gli obiettivi di aumentare il sostegno ai programmi sanitari, superando le carenze dei tradizionali meccanismi di finanziamento basati sugli input e migliorando l’efficienza e l’impatto degli aiuti pubblici.

Tra questi, il Result Based Financing (RBF) è un meccanismo di finanziamento che mira a migliorare la qualità delle donazioni vincolando l’erogazione dei fondi al raggiungimento e alla verifica di risultati prefissati.

 

Il convegno, che si terrà il 29 ottobre nell’Aula Magna Storica dell’Università Federico II di Napoli (in corso Umberto I, 40), è organizzato in collaborazione con la Fondazione Corti e la Fondazione Ambrosoli, grazie all’ospitalità del Centro di Servizio di Ateneo per il Coordinamento di Progetti Speciali e l’Innovazione Organizzativa (COINOR) e al sostegno del Dipartimento di Economia e Statistica della Federico II.

 

L’appuntamento rappresenta un’occasione per riflettere su – una delle più importanti metodologie di supporto alla salute globale: l’approccio RBF (Result Based Financing), e il suo potenziale nel promuovere un accesso a cure di qualità eque e sostenibili in molti Paesi in via di sviluppo, come l’Uganda in cui operano le due Fondazioni attraverso il St Mary’s Hospital Lacor (Gulu) – Fondazione Corti; e il Dr. Ambrosoli Memorial Hospital – Fondazione Ambrosoli. In particolare il convegno sarà l’occasione per presentare i risultati, in termini di qualità delle cure, ottenuti dalle due fondazioni nell’ambito del progetto “Result Based Financing, un motore di cambiamento per i servizi pediatrici” Intervento di rafforzamento delle qualità delle cure e dell’empowerment del personale sanitario nella regione Acholi, Nord Uganda AID 11495, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

 

In un Paese in cui il tasso di fertilità supera i 5 figli per donna e la mortalità infantile è di 48 bambini sotto i cinque anni ogni mille nati vivi (in Italia è 3,2), il miglioramento della qualità delle cure in ambito pediatrico è una priorità sia per il governo ugandese che per i protagonisti della cooperazione.

Il Lacor Hospital accoglie e cura ogni anno oltre 50 mila bambini e, con i suoi cento letti, ha uno dei reparti di pediatria più grandi del Nord Uganda. Le malattie più diffuse sono la malaria, polmoniti e gastroenteriti.

Il Dr. Ambrosoli Memorial Hospital opera anch’esso nel Nord Uganda, a Kalongo, nel distretto di Agago dove il 37% della popolazione ha meno di 10 anni. Il suo reparto di pediatria, con 61 posti letto, è un presidio salvavita per migliaia di bambini sia per la popolazione del distretto che di quelli limitrofi. È il primo reparto dell’ospedale per numero di ricoveri durante gli anni di epidemie malariche molto forti, anni in cui accoglie fino a 300 pazienti al giorno.

Il St. Mary’s Hospital Lacor (Gulu) e la Fondazione Corti hanno progettato un sistema RBF finanziato da privati ​​principalmente basato su verifiche esterne trimestrali degli standard di qualità. Inizialmente messo a punto per finanziare le attività ambulatoriali, il sistema RBF è stato esteso ai reparti pediatrici del Lacor Hospital e introdotto per la prima volta al Dr. Ambrosoli Memorial Hospital di Kalongo nel reparto di pediatria, grazie al progetto triennale sostenuto dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e cofinanziato da Fondazione Cariplo.

A distanza di 3 anni, questa metodologia ha mostrato un grande potenziale per migliorare la qualità dei servizi ospedalieri.

A partire da questa esperienza e dall’analisi dell’impatto di RBF sulla qualità dei servizi pediatrici presso gli ospedali Lacor e Kalongo, l’Università degli Studi di Napoli, in collaborazione con Fondazione Corti e Fondazione Ambrosoli, promuove una giornata di approfondimento sul Risultato di sistemi di finanziamento basati e la loro efficacia nel promuovere la sostenibilità e la qualità nel settore sanitario.

Seduti allo stesso tavolo i rappresentanti di due Fondazioni presenti in Africa Equatoriale da decenni, esperti in sviluppo e cooperazione globale di calibro internazione, docenti di economia e i medici dei due ospedali ugandesi in cui si è svolto il progetto RBF, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo.           Saranno con noi i medici che hanno messo in pratica i programmi RBF presso il St. Mary’s Hospital, Lacor ed il Dr. Ambrosoli Memorial Hospital, Kalongo (Uganda), ma anche rappresentanti del Ministero della Salute ugandese e dell’AICS ed esperti di salute globale e di finanziamenti alla cooperazione di rilievo internazionale, come Nicoletta Dentico, responsabile del programma di Global Health della Society for International Development ed il Professor Eduardo Missoni, docente di Salute Globale e sviluppo presso l’Università Bocconi di Milano, in collegamento dal Messico.

Il convegno, che sarà trasmesso anche in streaming, sarà l’occasione per presentare i risultati dello studio condotto dal Professor Luigi Greco dell’Università Federico II di Napoli sull’impatto del RBF nella qualità dei servizi sanitari nelle pediatrie dei due ospedali. L’analisi dei dati a partire dalle cartelle cliniche e dalle check-list RBF inviate dai due ospedali ugandesi è stato curato dal team diretto dal professor Sergio Beraldo del Dipartimento di Economia e Statistiche dell’Università di Napoli.

 

I relatori rimarranno a disposizione per interviste durante la giornata di Congresso e successivamente, previ accordi con le addette alla comunicazione

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