Castellammare, Consiglio di Stato annulla sentenza Tar su scioglimento giunta Cimmino

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Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso presentato dall’ex sindaco Gaetano Cimmino e da 19 ex amministratori contro lo scioglimento del Comune di Castellammare di Stabia per infiltrazioni della criminalità organizzata.

E’ stata, quindi, annullata la sentenza del Tar con la quale veniva confermata la decisione del Consiglio dei Ministri e la vicenda dovrà ora essere rivalutata da una nuova sezione del Tribunale Amministrativo del Lazio.

L’amministrazione guidata da Gaetano Cimmino fu sciolta per presunte infiltrazioni camorristiche il 28 febbraio 2022 dal ministro dell’Interno Lamorgese del Governo Draghi.

Cimmino ed altri 19 amministratori del Comune di Castellammare ricorsero quindi al Tar del Lazio che con sentenza del 17 aprile 2023 confermò la decisione del Governo allora in carica.

Di oggi la sentenza del Consiglio di Stato che rinvia la decisione ad altra sezione del Tar.

«È una grande vittoria per la città».

Così commenta la deputata e coordinatrice provinciale di Forza Italia, Annarita Patriarca, la notizia dell’accoglimento del ricorso, da parte del Consiglio di Stato, contro lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche del Comune di Castellammare di Stabia. I giudici di Palazzo Spada hanno annullato, con rinvio, la precedente decisione del Tar del Lazio disponendo che a occuparsi del caso sia una nuova e diversa sezione del Tribunale amministrativo della Capitale.

«Fin dalla lettura delle carte abbiamo sempre espresso rispettose ma ferme perplessità sulla reale fondatezza di un’accusa che ha ingiustamente macchiato una intera comunità interrompendo un’esperienza amministrativa, guidata dal sindaco Gaetano Cimmino, che con grande sacrificio e impegno stava lavorando per offrire agli stabiesi una nuova idea e una nuova visione della città, reduce da anni di insoddisfacenti gestioni politiche. E la sentenza del Consiglio di Stato conferma queste nostre iniziali impressioni quando parla di “estrema genericità delle motivazioni” che non consente “in alcun modo di comprendere il percorso logico-giuridico su cui il Tar ha fondato le proprie conclusioni”. Di fatto, abbiamo assistito a uno scioglimento al buio di un’Amministrazione comunale».

«E, proprio a favore dello scioglimento di Castellammare, abbiamo registrato e denunciato, a suo tempo, un pressing politico, da parte dei partiti di sinistra e di alcuni suoi ben noti esponenti, che va ben oltre l’aggettivo disonorevole – prosegue la Patriarca –. La battaglia politica, combattuta con le armi della giustizia, è per fortuna una parentesi che abbiamo consegnato agli annali più tristi della nostra storia. Una battaglia che non solo oggi si è rivelata inutile ma che ha danneggiato soltanto la comunità di Castellammare di Stabia, alla quale dev’essere ridata una nuova occasione di riscatto e di rinascita».

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