Aggressione di Cannes, si indaga a Napoli. Unarma (sindacato Carabinieri): serve coordinamento internazionale.

epaselect epa09570906 French police officers stand at a security perimeter following a knife attack in Cannes, France, 08 November 2021. According to French Internior Minister Gerald Darmanin, one police officer was attacked by a man weilding a knife, but was unharmed due to his bulletproof vest. Officials are treating the incident as a terror attack. EPA/Sebastien Nogier

Non si fermano alla perquisizione nell’abitazione, affittata insieme con altri immigrati e lasciata da circa un anno, le attività investigative della Digos e della Procura di Napoli su Benrabah Lakdhar, l’algerino di 37 anni che lunedì a Cannes, impugnando un coltello, ha assaltato una pattuglia di poliziotti inneggiando al profeta Maometto.

Nell’abitazione, che si trova nel cuore di Napoli, precisamente nella zona di Porta Capuana, non è stato ritrovato materiale ritenuto utile alle indagini.

Esclusa l’ipotesi che nel centro storico esistesse un ‘covo freddo’, gli investigatori però non si fermano: si sta cercando di ricostruire i movimenti dell’uomo in città e non solo.

Lakdhar era in possesso di un permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura tre anni dopo il suo approdo in Italia avvenuto nel 2008. Gli accertamenti del pool antiterrorismo riguardano anche le relazioni intessute dall’algerino in questi anni, con l’obiettivo di comprendere se il 37enne fosse un “lupo solitario” o una “cellula dormiente” dell’estremismo islamico.

Il presunto venditore ambulante Benrabah Lakdhar si era trasferito in Francia circa un anno fa grazie a quel permesso di soggiorno regolarmente ottenuto a Napoli, poi diventato una carta di soggiorno, che gli consentiva libera circolazione in Europa. (ANSA).

“Solidarietà alle Forze di polizia francesi. L’assalitore di Cannes sarebbe sconosciuto alle autorità. Entrato legalmente in Francia, in possesso di titolo di soggiorno italiano, non era considerato a rischio radicalizzazione. Un esempio di come la minaccia terrorista sia diventata sempre più sofisticata grazie a internet e a tecniche di reclutamento difficili da intercettare” scrive in una nota Antonio Nicolosi, Segretario Generale del Sindacato dei Carabinieri Unarma. “La possibilità di disseminare contenuti radicalizzanti e vere e proprie linee guida alla violenza in grado di raggiungere tutti i membri della comunità islamica a prescindere dal Paese in cui si trovano, ha reso l’azione di Isis e degli altri gruppi terroristi capillare ed efficace” spiega Nicolosi. “L’attivazione di processi di radicalizzazione violenta di migranti già presenti o in arrivo in Europa è una delle tattiche più conveniente per i terroristi perchè implica il minimo rischio di tracciabilità, pur consentendo una certa efficacia nel risultato, come dimostrato anche dall’attentato di questa mattina. Solo lo stretto coordinamento europeo delle operazioni di controllo delle piazze online e offline di radicalizzazione” aggiunge Nicolosi “può permettere alle forze militari e di polizia nazionali di non farsi trovare impreparate dinanzi a minacce sempre più imprevedibili. Ci aspettiamo” conclude il Segretario Generale “dal Governo italiano spiegazioni sui cortocircuito che oggi come nel caso dell’attentatore di Nizza, ha permesso a quello che poi di fatto sembra essersi rivelato un lupo solitario, di arrivare a compiere violenza in Europa”.