Appalti truccati, GdF sequestra beni per oltre 1 milione ad un imprenditore di Nola.

Gdf: la caserma della guardia di finanza ad AostaFinanzieri del Comando Provinciale Napoli, a partire dalle prime luci dell’alba, hanno sottoposto a sequestro beni immobili e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di euro 1.020.218,18, riconducibili ad un imprenditore nolano già risultato, nel corso dell’indagine che portò nel novembre 2013 all’esecuzione di quattro ordinanze di custodia cautelare nei confronti di alcuni dipendenti del comune di Nola, principale destinatario delle somme distratte, attraverso falsi mandati di pagamento, in danno del comune di Nola.

I sequestri conservativi dell’abitazione e dei conti correnti bancari sono stati disposti dal Tribunale di Nola – Sezione Penale ed eseguiti dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Nola per impedire la dispersione delle garanzie patrimoniali necessarie a ristorare l’Ente locale del danno subito ed accertato nel corso delle indagini.

Le misure patrimoniali sono state emesse, sulla scorta dell’indagine che, nel novembre dello scorso anno, ha permesso di individuare e smantellare una organizzazione operante nel comune di Nola che era riuscita a sottrarre dalle casse dell’Ente Pubblico 1.321.655,00 di euro. Il gruppo di soggetti indagati, composto da tre dipendenti comunali e dall’imprenditore oggetto dell’attività di sequestro, secondo quanto emerso dalle attività investigative, era riuscito a formare nell’arco di dieci anni 43 falsi mandanti di pagamento relativi ad opere pubbliche mai realizzate, inserendo tali disposizioni di pagamento nell’apposito software di gestione dei pagamenti utilizzato dal comune di Nola. Attraverso tale iter illecito i tre dipendenti erano riusciti a far giungere nella disponibilità dell’imprenditore coinvolto ingenti somme di denaro che, da quest’ultimo, venivano redistribuite tra i sodali.

L’attività ispettiva dei Finanzieri proseguiva con una verifica fiscale che ha permesso di ricostruire i conti della società utilizzata dall’imprenditore indagato. I redditi sottratti a tassazione, accertati dai Finanzieri attraverso le indagini e gli strumenti tipici di Polizia Tributaria a disposizione del Corpo, ammontano ad oltre 2.207.745,00 di euro. Per tali condotte, poste in essere a partire dall’anno 2005, il predetto imprenditore è stato deferito alla locale Procura della Repubblica per i reati di “dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti” ed “omesso versamento dell’Iva”.