Aree metropolitane e nuove funzioni territoriali, convegno alla Camera di Commercio di Napoli.

Dibattito presso la Sala Consiglio dell’ente camerale partenopeo in occasione della presentazione dello studio realizzato dall’Unione degli Industriali di Napoli sulla nuova perimetrazione delle aree metropolitane, con il contributo dell’ente camerale partenopeo.

All’incontro hanno preso parte anche il consigliere incaricato del Centro studi, Ambrogio Prezioso e il presidente di Sezione del Consiglio di Stato, FIlippo Patroni Griffi.

“No ad una perimetrazione territoriale, ma si a un processo che valorizzi le funzioni territoriali. É questa la posizione espressa dal presidente della Camera di Commercio di Napoli, Maurizio Maddaloni, in relazione all’istituzione delle città metropolitane. Maddoloni, intervenuto alla presentazione dello studio sulle città metropolitane realizzato dall’Unione industriali di Napoli, ha sottolineato che ”il vero limite della riforma sta nell’aver spostato l’attenzione del legislatore solo sulle città, stabilendo l’ennesimo recinto di funzioni e competenze”.

Secondo il leader dell’ente camerale, ”ancora una volta si è persa l’occasione per alleggerire l’architettura istituzionale degli enti locali, caricando ancora di più la Regione e il sindaco della città capoluogo di ulteriori compiti, abbandonando – ha affermato – il progetto di aree metropolitane che sono cosa ben diversa dalle città metropolitane”. Punto centrale della riforma, secondo Maddaloni, devono essere ”le funzioni territoriali e non le zone circoscritte territorialmente”.

“Bisogna ragionare – ha spiegato Maddaloni – individuando territorio per territorio le funzioni prevalenti e, attraverso le funzioni, trovare il rilancio economico, sociale e urbano”. La riforma, secondo il presidente della Camera di Commercio, ”non va nella direzione auspicata della semplificazione, della diminuzione di spessa pubblica e della competitività e sono questi – ha proseguito – gli asset principali della sfida che ci attende nei mesi a venire”. ”La costituzione delle città metropolitane deve essere collegata anche alla riforma del Titolo V della Costituzione perché senza una regia nazionale su alcuni temi strategici si rischia una guerra tra poveri”.

Lo ha detto Ambrogio Prezioso consigliere incaricato al Centro Studi dell’Unione industriali.  econdo Prezioso, gli ambiti metropolitani sono ”motori di sviluppo capaci di generare interi territori a condizione che siano centrati alcuni obiettivi” come l’istituzione di percorsi di strategie condivise.

”La riforma delle citta’ metropolitane e’ un’opportunità me purtroppo, nei fatti, scatena identità di tipo conservativo”. Lo ha detto il presidente di Sezione del Consiglio di Stato Filippo Patroni Griffi che ha inoltre evidenziato come sia ”un errore di prospettiva” legare la nascita delle citta’ metropolitane alle strategie di riduzione della spesa.

”La ratio delle citta’ metropolitane – ha spiegato – sta nella necessita’ di assicurare un’integrazione a livello intercomunale, di costruire una strategia di sviluppo economico territoriale, di evitare processi di marginalizzazione spaziale. Le citta’ metropolitane – ha concluso Patroni Griffi – devono servire per regolare lo sviluppo economico e spaziale”.