Un cittadino marocchino di 30 anni, affiliato all’Isis, a Napoli pianificava un attacco alla comunità ebraica.
L’uomo, residente a San Giuseppe Vesuviano, è stato arrestato: è accusato di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico
Il reato contestato è quello di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico. Sono state effetuate perquisizioni nei confronti di soggetti che erano emersi nel contesto nelle medesime indagini e che si ritiene siano collegati all’arrestato.
L’attività di indagine, condotta da personale della Digos della Questura di Napoli e supportata dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, avviata in estate, “attraverso contributi informativi e tecniche di indagine informatica, ha consentito di acquisire plurimi elementi indiziari in ordine all’adesione dell’indagato all’Isis“. Il materiale era riconducibile anche alle attività di apologia e diffusione, online, di materiale multimediale che trattava anche tecniche di addestramento dell’organizzazione terroristica. Il trentenne faceva riferimento a atti violenti contro la comunità ebraica e mostrava la volontà di procurarsi un coltello, spiegano gli investigatori.
Secondo quanto si apprende, il suo progetto di organizzare un attentato a coltellate in stile “lupo solitario” si stava concretizzando con l’acquisto dell’arma, ma fino ad ora la comunità ebraica napoletana non è mai stata in pericolo. Nel frattempo, per motivi precauzionali, già nel corso delle indagini erano stati innalzati i livelli di sicurezza.