Camorra, pizzo su lavori bonifica per Universiadi, Polizia arresta 2 persone.

Una madre che faceva prostituire la figlia 13enne in cambio di soldi o di altre utilità è stata fermata dalla Polizia nel Ragusano assieme a quattro 'clienti' delle ragazzina, di età compresa tra i 30 e i 90 anni, 8 giugno 2019. Da indagini della Squadra mobile coordinate dalla Procura distrettuale di Catania, è emerso che la piccola aveva avuto rapporti sessuali con braccianti agricoli dopo che con loro aveva lavorato sui campi. I 'clienti' fermati sono stati identificati attraverso intercettazioni telefoniche. ANSA/ POLIZIA DI STATO +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++
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Sono accusati di avere chiesto il pizzo a una ditta che stava ristrutturando il complesso sportivo Palavesuvio di Ponticelli, a Napoli, nell’ambito dei lavori per le Universiadi 2019 che si sono tenute in Campania la scorsa estate.

La Squadra Mobile di Napoli, coordinata dalla DDA, ha arrestato due persone ritenute legate al clan Aprea, De Luca Bossa e Minichini, dei quartieri di Barra, San Giovanni a Teduccio e Ponticelli.

Si tratta di Salvatore Belpasso e Antonio Assante, di 42 e 49 anni, a cui si contestano, a vario titolo, la tentata estorsione e, in concorso, la violenza privata con l’aggravante di avere agito per favorire la camorra.

Belpasso è anche accusato di avere tentato un’estorsione a due ditte consorziate impegnate nel rifacimento delle coperture e nella rimozione dell’amianto sul cantiere “Eav” di Ponticelli.

Tentativi perpetrati il 6 e 7 maggio e denunciati l’8 maggio: al capocantiere avrebbe intimato di chiedere ai responsabili di presentarsi “agli amici di Barra”. (ANSA).

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