Caporalato, Carabinieri arrestano 2 persone a Mondragone.

Braccianti, perlopiù donne straniere, sfruttate nei fondi agricoli del Casertano, costrette a lavorare 6-7 giorni a settimana con turni dalle 7 alle 12 ore, e per appena 4,50 euro all’ora. E’ quanto emerso dall’indagine sul “caporalato” coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e realizzata dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza di Mondragone anche grazie all’utilizzo di droni, che dall’alto osservavano le condizioni cui erano costretti a lavorare nei campi i braccianti, soprattutto donne.

L’operazione ha portato in carcere, su ordine del Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il rappresentante di una nota società di capitali operante nel settore ortofrutticolo, mentre sono stati disposti i domiciliari per un imprenditore agricolo di Mondragone; a due caporali sono state invece notificate le misure dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

I militari dell’Arma e delle Fiamme Gialle hanno poi sequestrato due aziende agricole riconducibili agli indagati nonché danaro e beni per un valore complessivo di 1,8 milioni di euro.

L’articolato sistema di intermediazione illecita di manodopera si basava sul bisogno di lavorare soprattutto di persone immigrate, di varia nazionalità, ovvero provenienti da varie Paesi africani ma anche dell’Est Europa; si calcola che tra Mondragone e Castel Volturno vivano oltre 15mila immigrati non regolari. I braccianti – è emerso – venivano reclutati quotidianamente dai due caporali, anch’essi imprenditori agricoli, per essere portati a raccogliere frutta e altri prodotti nei fondi di proprietà della società di capitali, in particolare nei comuni di Mondragone e Falciano del Massico; in tal modo gli imprenditori agricoli hanno risparmiato decine di migliaia di euro riducendo del 200% il costo del lavoro, non pagando ovviamente sui lavoratori né tasse, nè contributi. Le indagini sono partite nel 2017, e sono andate avanti senza alcuna denuncia da parte delle vittime. (ANSA).