E-commerce e prodotti alimentari: cosa ne pensano i consumatori?

ecommercetabella1di Anna Zollo

Il XXI secolo è stato caratterizzato da una modifica delle abitudini da parte dei consumatori in merito agli acquisti e al modo di approcciarsi al mercato. Il consumatore ha modificato il suo modo di approcciarsi al cibo; se con il boom economico si era indirizzato il ricorso ai grandi centri di distribuzione ora  si sta orientando verso l’acquisto a chilometro zero, al discount e all’acquisto online; scelte sicuramente contrastanti ma in linea con la crisi economica e finanziaria che sta caratterizzando il periodo.

Una tecnica innovativa e totalmente differente da quelle tradizionali è quella dell’e-commerce, dove il rapporto privilegiato tra consumatore e venditore viene messo in secondo piano, quasi scomparendo del tutto.

L’e-commerce e l’utilizzo egli strumenti multimediali ( soprattutto multicanali), sono, infatti,  di certo le forme più innovative e di tendenza in questo periodo, a causa o per merito della globalizzazione. Il web 2.0 e l’e-commerce forniscono al consumatore maggiori informazioni   per la scelta di un prodotto.  Permettono di confrontare prodotti e prezzi attraverso i siti e verificare la maggiore convenienza. Questi nuovi strumenti soddisfano la necessità, quindi, dei consumatori di conoscere lo scenario globale, ma presentano numerose criticità, prima fra tutto la non possibilità di esaminare il prodotto acquistato. Un’azione, che resta ancora oggi primaria nei consumatori, è quella di esaminare in prima persona i prodotti che s’intendono acquistare, usando tutti e cinque i sensi. L’acquisto virtuale inoltre limita il momento di convivialità che si era instaurato per gli acquisti importanti che comportava l’incontrarsi con amici e confrontare le idee con qualche ulteriore commento prima i decidere, tutto poi concluso con una puntata al bar.

Tali fattori possono soffrire d’influenza negativa sulla decisione dei consumatori di fare acquisto online, tanto è vero che l’Italia è in grave ritardo e anche la normativa a tutela dei consumatori ancora non tutela la categoria in modo globale.

Anche se ancora poco utilizzato, il dato che viene fuori dai diversi studi realizzati è  significativo :’e-commerce in Italia vale 13,2 miliardi di euro ed è cresciuto in un anno del 17%, ma solo il 6% delle aziende opera sul web

Sintesi dell’indagine elaborata dalla testata Giornalistica frodi alimentari in collaborazione con MDC

Ma cosa ne pensano gli italiani e come si approcciamo agli acquisti sul web? A questo quesito si è cercato di dare una risposta attraverso un’indagine conoscitiva, su un campione non rappresentativo di acquirenti, focalizzando l’attenzione sugli acquisti di prodotti agroalimentari e alimentari.

Al fine di rendere l’indagine più facilmente comprensibile e fruibile è stata realizzata attraverso la somministrazione di un questionario.

Tra i diversi strumenti utilizzati dalla ricerca sociologica, il questionario è quello più efficiente per un numero elevato di partecipanti, soprattutto se poi per la somministrazione si presceglie il web.

Questo tipo di somministrazione consente di contattare i destinatari in pochi minuti e di ottenere delle risposte in un tempo limitato e a costi contenuti.

dossier ecommerce mdc frodialimentari.it

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