Faida di camorra, crivellato di colpi in auto a Miano.

Era alla guida di una Fiat 500 di colore nero l'uomo ucciso in un agguato avvenuto a Miano, periferia nord di Napoli, e di cui non è stata ancora fornita l'identità, 11 novembre 2022. Sul posto sono giunti i parenti e si è radunata una folla di curiosi. Numerosi i colpi sparati, diversi i bossoli trovati sul selciato. L'auto stava transitando nei pressi di un incrocio. ANSA/CIRO FUSCO

E’ stato crivellato di colpi in auto a Miano, periferia nord di Napoli.L’uomo era a bordo della sua Fiat quando, in prossimità di un incrocio, è stato investito da raffiche di proiettili.

La vittima dell’agguato avvenuto  è Pasquale Angellotti, 54 anni, detto Linuccio ‘o cecato, scarcerato nel 2018 dopo essere stato arrestato per un omicidio di camorra.

Angellotti, ritenuto un killer del clan Lo Russo di Miano, finì in carcere nell’ottobre 2014. Secondo l’accusa fu lui, nell’aprile 2001, ad Ercolano, ad uccidere Costanzo Calcagno: questi fu trucidato nel giorno del suo compleanno in un circolo ricreativo alla presenza di diversi testimoni oculari. Per questo omicidio, secondo le indagini, i vertici del clan Birra si avvalsero proprio di Angellotti, appartenente al clan Lo Russo, organizzazione loro alleata.

Nella stessa circostanza, nel 2014, furono arrestati anche cinque presunti esponenti del clan Birra-Iacomino, con riferimento anche ad un altro omicidio, quello di Ciro Farace, ucciso a San Sebastiano al Vesuvio nel gennaio 2001 davanti agli occhi della convivente e del figlio di un anno, dopo una vana fuga in strada. I killer del clan Birra-Iacomino, secondo quanto emerso dalle indagini, volevano così vendicare l’omicidio di un soggetto ritenuto vicino al loro nucleo familiare, avvenuto per mano di Farace nel 1997 ad Ercolano, nell’ambito di una lite per futili motivi. Per l’accusa il clan Birra, attraverso i due omicidi, avrebbe inteso regolare i conti col clan avversario Ascione-Papale e seminare un clima di omerta’ e paura tra la popolazione locale.

Secondo gli ultimi sviluppi delle indagini, Angellotti stava cercando di riorganizzare la famiglia dei Capitoni, al secolo i Lo Russo. (ANSA)

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