Funicolare di Chiaia: 5 anni di rinvii, 4 gare, 8 mesi di chiusura.

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” Reputo che si tratti di un primato negativo nazionale, quello che si registra per i lavori di revisione ventennale alla funicolare di Chiaia, un impianto che quando era in funzione trasportava ogni giorno 15mila passeggeri, la maggior parte dei quali lavoratori e studenti. Questi i numeri: l’impianto doveva già chiudere, per la scadenza dei vent’anni, nel 2017 per la sostituzione di tutte le apparecchiature elettriche, elettromeccaniche e meccaniche della sala argano e degli impianti connessi alla trazione. Invece, dopo ben cinque proroghe per altrettanti anni, ha chiuso solo il 1° ottobre del 2022. Il primo bando di gara per l’affidamento dei lavori di revisione è partito a fine agosto 2021. Ma ci sono voluti altri tre bandi perché finalmente, solo in questi giorni e al quarto bando, dopo ben due anni dal primo, i lavori venissero aggiudicati. Una vicenda che testimonia in pieno la totale inefficienza e incapacità amministrativa degli uffici preposti ma anche della malagestione dei vertici che si sono avvicendati negli anni indicati alla guida dell’amministrazione comunale partenopea”. A ritornare ancora una volta sulle emblematiche vicende dell’importante impianto a fune è Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, da lustri impegnato a segnalare le continue problematiche che da tempo stanno caratterizzando la vita delle quattro funicolari cittadine, fondatore e amministratore sul social network Facebook del gruppo “Napoli: gli “orfani” della funicolare di Chiaia.

” A questo punto – afferma Capodanno – considerando due mesi quali tempi tecnici necessari per la stipula del contratto, e i dieci mesi di tempo per concludere tutte le lavorazione inserite nel bando, si arriva a un anno tondo, la qual cosa porterebbe, laddove non nascessero intoppi o difficoltà, con possibili varianti in corso d’opera, all’emanazione del certificato d’ultimazione dei lavori nel mese di giugno 2024. Ma non finisce qui, in quanto, una volta ultimati, i lavori devono essere collaudati e dopo il collaudo occorre che l’Ansfisa, l’agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, effettui tutte le prove e le verifiche necessarie per rilasciare il nulla osta, documento fondamentale affinché l’impianto possa essere riaperto al pubblico. Come è facile calcolare, dunque, se tutto va ben l’impianto potrebbe riaprire, allo stato, solo tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno dell’anno prossimo “.

” Un tempo eccessivamente lungo – sottolinea Capodanno -. Praticamente si raggiungerebbe quasi due anni di fermo, la qual cosa sta giustamente generando il disappunto e la rabbia non solo dei cittadini ma anche dei commercianti, specialmente di quelli che hanno le loro attività dei pressi delle stazioni della funicolare di Chiaia, che stanno subendo notevoli ripercussioni negative da quando l’impianto è fermo, visto il minor afflusso di clientela. Ripercussioni che, in verità, ricadono anche sull’ANM, l’azienda napoletana per la mobilità, a ragione dei mancati introiti derivanti dalla vendita dei ticket di viaggio “.

” Al riguardo – puntualizza Capodanno – non si comprende perché il tempo per l’esecuzione dei lavori sia stato prolungato, negli ultimi due bandi, a dieci mesi, diversamente da quanto si prevedeva in precedenza, vale a dire che l’impianto dovesse rimanere fermo solo sei mesi. Tanto anche alla luce del dato che dalla gara d’appalto appena aggiudicata sono stati stralciati i lavori relativi alle opere edilizie non strettamente connesse all’intervento sulle parti elettromeccaniche, come quelli alle facciate, lavori edili che poi dovrebbero essere effettuati successivamente, con l’impianto in funzione, anche se su questo aspetto c’è ancora poca chiarezza “.

” A questo punto – propone Capodanno – occorre assolutamente considerare la possibilità di concordare con la ditta aggiudicataria un nuovo cronoprogramma che, ai fini di accelerare i tempi per la realizzazione dei lavori di manutenzione alla funicolare di Chiaia, preveda l’esecuzione delle lavorazioni anche nelle ore notturne, su tre turni dunque, incrementando, laddove ciò si rendesse necessario, pure il numero di operai. Con una modalità operativa, così integrata, la durata dei lavori potrebbe essere ridotta di un terzo, riconducendola dunque al periodo originario, vale a dire a sei mesi. In questo modo la funicolare di Chiaia potrebbe riaprire al pubblico, a marzo dell’anno prossimo in coincidenza con le festività pasquali “.

” Comunque vada – conclude Capodanno – Napoli ancora una volta acquisirà un nuovo primato negativo nell’ambito del funzionamento del trasporto pubblico. Difatti, con l’attuale cronoprogramma, alla fine la funicolare di Chiaia, se tutto va bene e laddove non venissero ridotti i tempi per l’esecuzione dei lavori, così come proposto, rimarrà chiusa per circa due anni, raddoppiando il primato precedente detenuto dalla funicolare Centrale che, sempre per i lavori di revisione ventennale, rimase chiusa al pubblico dal 1° agosto 2016 al 22 luglio 2017, dunque per quasi un anno “.

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