GdF scopre 24 falsi invalidi, sequestro di beni per 3 milioni di €.

FASCICOLI PROCESSI MANIPOLATI, 26 ORDINANZE A NAPOLIIn data odierna, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica- Sezione Reati contro la Pubblica Amministrazione, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli hanno dato esecuzione a un decreto emesso dal GIP presso il Tribunale di Napoli impositivo di misure cautelari reali nei confronti di 24 persone residenti a Napoli e provincia (Giugliano, Ercolano e Marigliano), titolari di pensioni di invalidità false, ancora in corso di percepimento.

Il sequestro per equivalente ha interessato 28 beni immobili, 8 veicoli e disponibilità finanziarie riconducibili agli indagati, per un valore complessivo di oltre 3 milioni di euro, pari a quanto indebitamente percepito dagli stessi dal 2004 ad oggi.

Il provvedimento è stato emesso in relazione a reati di truffa ai danni dello Stato e di falso in atto pubblico accertati a seguito di un’articolata attività investigativa che ha permesso di far emergere un vasto sistema di frode all’INPS, finalizzato a ottenere l’indebita erogazione mensile di pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento.

Il servizio si inserisce in un’ampia attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli ed affidata, per un verso, al Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli (che ha materialmente operato in data odierna) e, per altro verso, al Comando Provinciale CC di Napoli, attività nell’ambito della quale, a partire dal settembre 2009 a oggi, sono stati eseguiti sequestri di beni per un valore di oltre 18 milioni di euro e circa 400 misure coercitive personali.

Nel presente filone investigativo le indagini sono state volte a vagliare la regolarità della corresponsione di benefici economici erogati dall’I.N.P,S. a persone residenti nell’ambito della 1a Municipalità “Chiaia – San Ferdinando – Posillipo” del Comune di Napoli.

Nel ricostruire l’iter procedurale previsto per la concessione del trattamento pensionistico, gli investigatori hanno esaminato numerose pratiche, istruite dai vari uffici pubblici competenti, rilevando una serie di incongruenze. Ai minuziosi riscontri documentali sono seguite ulteriori attività istruttorie, consistite nella raccolta di dichiarazioni di persone informate sui fatti e nel sequestro di documentazione Sanitaria e amministrativa rivelatasi integralmente falsa.

Al termine delle indagini, che hanno riguardato “pratiche” istruite dall’A.S.L. Napoli 1 Centro e dalla 1a Municipalità del Comune di Napoli, è emerso che nessuna delle 24 persone poi denunciate ha mai presentato la prevista domanda di riconoscimento dello stato di invalidità né, tanto meno, è stata mai sottoposta a: visita medica da parte della competente Commissione Invalidi Civili del distretto sanitario di riferimento.

I benefici economici correlati all’invalidità sono quindi stati attribuiti agli indagati solo grazie alla produzione di. documentazione falsa, che – inviata ai competenti uffici – è stata sufficiente non solo per ottenere le proyvidenze mensili (per quasi tutti i casi in esame, è stata riconosciuta l’invalidità con un punteggio superiore al 74%, la soglia minima per l’ottenimento dell’assegno di invalidità mensile) ma anche, in molti casi, per vedersi riconosciute diverse annualità di arretrati.

Tra i falsi invalidi finiti nella rete della Guardia di Finanza di Napoli – che oggi ha sequestrato a 24 truffatori beni per circa tre milioni di euro – c’era anche chi faceva “il mestiere più vecchio del mondo”, pubblicizzandosi, con delle foto, su un sito web per incontri amorosi: la donna risultava invalida al 100%, percepiva mensilmente un’indennità per gravi patologie cardiache, respiratorie e perché affetta da un’importante sindrome fobica e ossessiva, ciononostante faceva la “lucciola”.

Nel corso delle indagini, i finanzieri, – coordinanti dal procuratore aggiunto di Napoli D’Avino e dai pm Novelli, Ferrigno e Frongillo – hanno fatto luce anche sul caso di un uomo che lavorava in una ferramenta malgrado percepisse una pensione di inabilità al lavoro al 100% perché affetto da gravissime patologie cardiache e respiratorie. Nel video diffuso dalla Guardia di Finanza, viene ritratto mentre trasporta materiale pesante dal negozio al marciapiede, a dispetto delle sue gravi malattie.

Uno dei falsi invalidi è risultato affetto, sempre sulla carta, da patologie cardiache, respiratorie e, soprattutto, da gravi deficienze uditive e visive: nel video viene ripreso dagli uomini delle fiamme gialle mentre guida con destrezza uno scooter, in uno dei stretti vicoli della città. I falsi invalidi scoperti nel corso delle indagini sono tutti residenti nella prima municipalità della città, nei quartieri Chiaia, San Ferdinando e Posillipo. In merito alle presunte pratiche, istruite dall’Asl Napoli 1 Centro e dalla prima Municipalità, è emerso che nessuno dei 24 indagati ha presentato domanda di riconoscimento dello stato di invalidità e nessuno è stato sottoposto a visita dalla competente Commissione Invalidi Civili.

In sostanza, tutte le pensioni che i falsi invalidi hanno percepito per dieci anni, dal 2004 ad oggi, sono state concesse sulla base di falsa documentazione e senza nessun controllo. Per quasi tutti l’invalidità è stata riconosciuta con un punteggio superiore al 74%. In molti casi sono state riconosciute anche diverse annualità arretrate. (ANSA).

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