La mostra di Ivan Piano inaugura lo spazio TRAM a Port’Alba.

invito Ivan Piano TRAM
invito Ivan Piano TRAM

Ivan Piano – The Sleep Of Reason Produces Monsters

a cura di Sabrina Raffaghello

 

TRAM TeatroRicercaArteMusica

Via Port’Alba 30 – Napoli

tel. 081/18752126 cell. 342/1785930

e-mail: info@teatrotram.it web: www.teatrotram.it

 

Vernissage 11 gennaio 2017 ore 18:00

 

dal 12 gennaio al 12 febbraio 2017

orari: martedì/domenica – 16:00/20:00

The Sleep Of Reason Produces Monsters è la personale di Ivan Piano che inaugura a Napoli lo spazio multidisciplinare TRAM TeatroRicercaArteMusica. La mostra è in collaborazione con la galleria Sabrina Raffaghello con sede a Amsterdam e Milano.

 

“Se danzi col diavolo, il diavolo non cambia. È il diavolo che cambia te.”

(Joel Schumacher)

 

Come un traghettatore di anime le opere conturbanti e assolute di Ivan Piano, spirito libero che attraverso un lungo viaggio anche tra le persone a lui care, la letteratura, la musica e la natura, arrivano al perigeo di se stesso con la deframmentazione e la deformazione della propria immagine per rivelarci un’anima poetica e geniale. Ciò che interessa all’artista sia come fotografo che come video artista è l’essere umano con le sue interazioni, interazioni viscerali che dialogano solo e soltanto con il corpo. Un corpo puro, privo di barriere che svela l’intimità della sua vita reale, senza confini e senza paletti, questo corpo ci svela il suo essere integro al mondo. Deframmentato si ricompone come uno spartito musicale senza fine, l’artista crea immagini che esplorano sul filo del rasoio i suoi sogni e le sue realtà, la sua vita privata, il suo essere uomo e soprattutto il suo corpo che talvolta si duplica solo e soltanto nel femminino sacro del suo quotidiano. Le fotografie sono fortemente caratterizzate dalla sanguigna personalità sempre espressa contemporaneamente con un pugno nello stomaco e un gioioso inno alla vita, un gioco d’amor sacro e d’amor profano che si stagliano e si fondono nell’alchimia della camera oscura. Gli scatti completamente analogici, attraverso la manipolazione del negativo anche con graffi, bruciature, polvere, scotch, smalti, colla e contaminazioni chimiche acide hanno il potere di trasformazione del mondo reale che scava nell’animo umano, questi “mostri” sono il valore raggiunto da un uso consapevole dell’utilizzo anche del corpo, sono performance antropologiche talvolta crude e talvolta erotiche, ritmi silenti che respirano, labirinti completamente liberi che sfociano nell’aldilà del principio del piacere. Egli crea delle fantasie teatralizzate per dire la sua di verità e per renderla fuori dal tempo, con una tecnica ruvida e barocca sia nella forma che nel contenuto, egli instaura una visione caratterizzata tanto dal suo fervore quanto dalla sua estetica e dalla sua coerenza. Ossessionato dal modus operandi della fotografia ottocentesca Ivan Piano si mette a nudo fino a far sanguinare l’intimo e il privato che vengono mostrati lucidi, impulsivi, eccessivi e talvolta sognanti. Creatore underground le sue “performance fotografiche” private sono un limbo dove forse, come si dice, ogni corpo perde ventuno grammi e il peso dell’anima è ribaltato in questi “mostri” che sono la fantasia e la creazione di un’indole ragionata e fantastica alla stesso tempo. L’intimo connubio tra regola e genio dà vita a uno strumento dove i “mostri” simboleggiano tutte le forme mentali con i relativi processi che relegati negl’occhi del fotografo dopo il sonno della ragione sono vivi e scrivono e vivono di vita propria. Con le sue opere partendo dal profondo dell’anima, l’artista squarcia il velo sottile tra il “mondo normale” e il “mondo delle altrui visioni”. Ivan Piano indaga con la perizia e la maniacale morbosità di un anatomopatologo d’anime, costringendo chi guarda ad affrontare, i migliori sogni o le peggiori paure, la fantasia di un verso poetico o il rapporto di amore e odio verso il proprio lato oscuro.

 

Sabrina Raffaghello

 

 

Ivan Piano è nato a Napoli nel 1975 dove vive e lavora, è rappresentato dalla galleria Sabrina Raffaghello con sede a Amsterdam e Milano, dal 2008 insegna Fotografia Off Camera all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Le principali mostre personali sono Premio Napoli 2016 al Teatro Sannazaro nel 2016; Decay & Sublime alla galleria Sabrina Raffaghello nel 2014; Metamorphosis Factory alla galleria Sabrina Raffaghello nel 2006; Ivan Piano alla galleria Pagea nel 2001 e A History of (Work in progress) alla galleria AOC Flaminia 58 nel 1998. Tra le principali mostre collettive ricordiamo la partecipazione come unico fotografo italiano invitato al Photo Patagonia I Festival Internacional de Fotografía Analógica y Procesos Alternativos di Río Gallegos nel 2016; le Biennali di Venezia nel 2013 e nel 2011; le Biennali di Video Fotografia di Alessandria nel 2011 e nel 2008 e la Quadriennale di Roma nel 2003. Espone in Italia e all’estero regolarmente dal 1996 in musei, gallerie e fiere privilegiando come mezzo espressivo sia la fotografia che la video arte.

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