Le metamorfosi della tradizione, gran concerto finale venerdì 24 a Palazzo Reale.

Gran concerto finale per “Le metamorfosi della tradizione”, venerdì 24 maggio, alle ore 18, nel Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale di Napoli,  con un tripudio di voci e suoni per esaltare un genere musicale e un fenomeno culturale – la canzone napoletana – di straordinaria vitalità, capace di emozionare e commuovere ancora milioni di persone in tutto il mondo.

Ad alternarsi sul palco, infatti, saranno Florin BarbuRoberto Colella, Maria Pia De Vito, EbbaneSis, Flo, Daniele Sepe e, infine, Peppe Servillo con Solis String Quartet.

Interpreti di eccezionale rilievo artistico, oltre che fortemente rappresentativi della scena musicale, chiamati a rappresentare un pezzo significativo di questa straordinaria tradizione culturale a partire da Florin Barbu, un rumeno che a Capri ha fatto proprio il repertorio della posteggia al punto da interpretare impeccabilmente, come pochi riescono a fare, i classici della canzone napoletana. Assieme a lui sul palco le EbbaneSis per le quali la tradizione si sposa perfettamente con la sperimentazione, per gioiose rivisitazioni di altri classici al ritmo dello swing e di suoni della contemporaneità. Sulla stessa lunghezza d’onda, Roberto Colella, frontman de La Maschera, per il quale la tradizione può invece coniugarsi con atmosfere diverse, nella compenetrazione stilistica tra folk e rock.

Molto attesa l’esibizione di Flo, una delle personalità più interessanti e versatili di una “world music d’autore”, con una proposta artistica in cui, tra distensioni melodiche e improvvisazioni strumentali, si leva alto il racconto magnetico della prospettiva femminile, talvolta gentile, talvolta selvaggia, ma sempre misteriosa ed urgente.
L’eclettica voce di Maria Pia De Vito, invece, con la sua personale elaborazione della lingua e della cultura napoletana, attesterà le straordinarie potenzialità della tradizione, capace di diventare lievito e tramite di dialogo tra culture e generi musicali diversi, allo stesso modo in cui Daniele Sepe testimonia da tempo la napoletanità che si fonde con il jazz e il funk, le melodie mediterranee e il rock. Peppe Servillo con i Solis String Quartet, infine, porteranno qualche gemma della loro intensa e delicata rivisitazione della tradizione, con una raffinata rilettura di un repertorio di classici che, da Raffaele Viviani fino a Renato Carosone, raccontano una Napoli non oleografica ma culturalmente vivace e ricca di innumerevoli risorse.

A fare da trait d’union a interpreti di questa levatura, snodando un tappeto sonoro unitario tra le diverse performance, un ensemble musicale di eccezionale levatura composto da  Cristiano Califano (chitarra classica), Antonio Ragosta (chitarra elettrica), Mario Mazzenga (basso), e Raffaele Di Fenza (batteria e percussioni) con il coordinamento musicale e artistico di Alessandro D’Alessandro (organetto e live electronics).

 

L’iniziativa “Le metamorfosi della tradizione” rientra nel progetto “Agli albori della canzone napoletana”, promosso dalla Biblioteca Nazionale di Napoli d’intesa con la Regione Campania (POC Campania 2014-20) e in collaborazione con Altrosud, Labfor, Kaos Produzioni, Take Off e Squilibri editore.

 

Ingresso libero

Info: 06-44340148; info@squilibri.it; www.squilibri.it