Marcia per la pace, Padre Enzo Fortunato: c’è lo spirito di Assisi, i governanti tutti ascoltino questo grido.

Padre Enzo Fortunato, durante la conferenza stampa di presentazione del Cortile di Francesco presso la sala stampa Vaticana. Vaticano (Roma) 14 settembre 2015. ANSA/ANGELO CARCONI

“Brava gente, questa piazza è il sorriso della Pace … È necessario gridare per la pace? Il Presidente Mattarella lo ha ricordato all’incontro con la comunità di Sant’Egidio: ben vengano tutte le iniziative sulla pace.

Ma di che pace parlare? Che pace testimoniare? «Oggi la pace è gravemente violata, ferita, calpestata: e questo in Europa, cioè nel continente che nel secolo scorso ha vissuto le tragedie delle due guerre mondiali. Siamo nella terza». Sono parole di Papa Francesco. Parole dure e dirette. Di chi pende posizione, come la stiamo prendendo noi in questo momento. Non si può essere indifferenti”. Lo ha detto, da piazza Plebiscito a Napoli, padre Enzo Fortunato.

“Gridare per la pace è necessario, soprattutto contro ogni propaganda bellica, ma nello stesso tempo non può essere la consacrazione della legge del più forte. Eppure – ricorda sempre Papa Francesco -: «L’invocazione della pace non può essere soppressa: sale dal cuore delle madri, è scritta sui volti dei profughi, delle famiglie in fuga, dei feriti o dei morenti. E questo grido silenzioso sale al cielo. Non conosce formule magiche per uscire dai conflitti, ma ha il diritto sacrosanto di chiedere pace in nome delle sofferenze patite, e merita ascolto. Merita che tutti, a partire dai governanti, si chinino ad ascoltare con serietà e rispetto».

Ve lo dice chi si è sporcato con la terra bagnata dal sangue, ve lo dice chi ha raccolto e asciugato le lacrime delle madri che ricevevano la notizia dei figli morti in guerra, ve lo dice chi voleva ascoltare il suono della campane e che invece è dovuto scappare per il rumore delle sirene. Ho ascoltato l’appello di pace di una profuga siriana (non bisogna dimenticare le altre guerre del mondo di matrice religiosa e non. «La pace è santa, la guerra non può mai esserlo!»”.

Secondo padre Enzo Fortunato “c’è allora bisogno più che mai dello “spirito di Assisi”, ora che «stiamo soffocando senza dialogo», come ha ricordato Andrea Riccardi. San Francesco parlava con tutti. E ai Reggitori dei popoli si rivolse perché costruissero le condizioni per la pace. È quello che facciamo oggi tutti noi in questa piazza e in tutte le piazze del mondo.
(ANSA).