Mezzocannone occupato, la lettera di protesta di un residente: le istituzioni non fanno nulla.

dal nostro lettore Marco Majella riceviamo e pubblichiamo

Buonasera,
esasperato, ma potrei dire esasperati, perchè come me si sentono centinaia di residenti di Via Mezzocannone, vi scrivo per la questione di MEZZOCANNONE OCCUPATO.
Lasciatemi però fare una premessa, in modo che possiate compenetrarvi nella mia famiglia.
Ho 50 anni, 4 figli, e per 7 anni ho vissuto a Firenze. Poi ho deciso di rientrare a Napoli, per far crescere i miei figli nella mia città.

La mia scelta, nel momento storico in cui il principale problema del mezzogiorno è la desertificazione sociale, è stata una scelta di grande rilevanza per la mia città.
I miei figli, per nostra scelta, studiano all’Università di Napoli perchè è anche con queste scelte che si sostiene la nostra università, storica.

Eppure la convinzione delle mie scelte, vacilla.
Vacilla perchè da tempo stiamo vivendo un incubo, INASCOLTATI.
L’incubo di notti, sempre più numerose, in cui non abbiamo diritto al riposo, non abbiamo diritto a dormire, perchè i “signori” di MEZZOCANNONE OCCUPATO organizzano sempre più concerti che terminao alle 3 alle 4 del mattino. L’ultimo, del 27 aprile 2019, è terminato alle 3.40.

Una vergogna, ma la vergogna che più mi ferisce è che tutti i destinatari di questa mail (ne avrò dimenticato qualcuno, sicuramente) hanno responsabilità su questa vicenda, a cui non stanno adempiendo.

Dal 2012 abbiamo fatto esposti al Comune, al Commissariato dei Decumani, alla Procura della Repubblica.

Qualche mese fa a seguito di un esposto abbiamo ricevuto la visita dei tecnici dell’ASL che hanno rilevato il superamento dei decibel dei limiti previsti dall’attuale normativa; ma poi non abbiamo avuto più alcuna informazione.

Vi chiedo?

Ma non siete chiamati a risolvere i problemi dei cittadini?
Non siete chiamati a far rispettare le leggi?
Non siete chiamati a far rispettare le più elementari regole della vita comune?
Non avete una coscienza che vi impone di portare avanti le vostre responsabilità?

Come fate a girare lo sguardo altrove?
Come fate a dimenticarvi di famiglie come la mia che chiedono solo il rispetto delle regole?
Come fate a non preoccuparvi di quello che prima o poi accadrà durante uno di questi eventi? Un incendio, un terremoto, un qualsiasi evento che genererà una catastrofe umana visto che nessuna delle leggi sui locali pubblici viene rispettata?

E come potrebbe essere diversamente, visto che parliamo di locali OCCUPATI ABUSIVAMENTE.
Di locali che anzichè essere utilizzati per gli interessi della collettività, vengono utilizzati per gli interessi di pochi, a danno di molti.

Ma in quale città che può definirsi civile, accade tutto questo, in pieno centro, a 100 metri dalla sede della Questura, a 200 metri dalla sede del Comune.
Dove?

Non ne possiamo più ed io spero che, dopo avermi letto, magari domani mattina, prima che andiate al lavoro, ci pensiate, vi passiate una mano sulla coscienza e facciate quello che siete chiamati a fare: tutelare i cittadini e far rispettare le leggi.

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