Movida, controlli Polizia Municipale.

20080520 GIUGLIANO IN CAMPANIA (NAPOLI) -CLJ- Per chiudere un occhio su un abuso edilizio un vigile urbano del nucleo Antiabusivismo del Comune di Giugliano aveva chiesto ad una donna una prestazione sessuale. Proprio dalla denuncia della donna è partita un anno fa l'inchiesta del commissariato di Giugliano che questa mattina ha portato all'arresto di 23 appartenenti al corpo della polizia municipale. Secondo quanto emerso dalle indagini, i vigili urbani di Giugliano applicavano un vero e proprio tariffario per chiudere un occhio sugli abusi: dai 500 ai 2.500 euro, a seconda delle dimensioni dell' edificio realizzato illegalmente. Tra loro sarebbe stata realizzata una "cassa comune". Nella foto il comando dei vigili di Giugliano. ANSA/CESARE ABBATE/

Nelle ultime ore la Polizia Locale ha svolto numerosi interventi per il controllo delle norme che regolano la “movida” cittadina, le violazioni al Codice della Strada e il rispetto delle misure di prevenzione sanitarie.

Dalle aree di Chiaia, al Centro Storico, al Vomero sono stati effettuati 32 controlli a locali e ad attività imprenditoriali come bar, locali, pizzerie; elevati 15 verbali per occupazione abusiva di suolo pubblico e per la mancata differenziazione dei rifiuti, installazione di tabelle pubblicitarie abusive e assenza di certificazione impatto acustico.

Durante i controlli veniva anche sorpreso un cittadino extracomunitario che vendeva borse con marchi contraffatti provvedendo al sequestro della merce ed alla denuncia all’Autorità Giudiziaria.

Sul fronte delle verifiche al Codice della Strada sono stati effettuati 164 controlli ed elevati 142 verbali, con la rimozione di 54 veicoli in sosta irregolare e il sequestro di 3 veicoli. Gli agenti della Municipale hanno effettuato inoltre 318 controlli per la normativa anti-covid rivolti ai titolari e ai clienti delle attività imprenditoriali, elevando 14 verbali per il mancato controllo del green pass e per il mancato uso della mascherina all’interno dei locali, in alcune circostanze proprio i titolari delle attività risultavano sprovvisti di green pass.

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