Napoli Napoli, la storia si mette in scena a Capodimonte.

L’armonia e la raffinatezza delle ceramiche di Capodimonte, i costumi preziosi dell’alta sartoria del Teatro di San Carlo, gli omaggi in arte al temuto Vesuvio e alla sua imponenza, e poi la musica, tra brani immortali e antichi strumenti, ad accompagnare un racconto che ha le atmosfere di una favola senza tempo: sarà un percorso carico di suggestioni e di echi storici quello della grande mostra “Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica”, in programma dal 21 settembre fino al 21 giugno presso il Museo e Real Bosco di Capodimonte.

A cura di Sylvain Bellenger, promossa dal Museo e Real Bosco di Capodimonte, in collaborazione con il Teatro di San Carlo di Napoli, con la produzione e organizzazione della casa editrice Electa, l’esposizione darà al pubblico la magica opportunità di immergersi nell’età borbonica, con la città di Napoli capitale del Regno Regno nel corso del Settecento e oltre, dagli anni di Carlo di Borbone a quelli di Ferdinando II. Tanti i volti di Napoli che la mostra lascia emergere: quello più frivolo e giocoso, quello culturale, tra musica e teatro, quello più tragico, con la continua minaccia di eruzione da parte del Vesuvio. Un percorso dunque affascinante nel XVIII secolo, che si snoderà lungo 18 sale dell’Appartamento Reale, riproposte in una spettacolare e coinvolgente scenografia, ideata dall’artista Hubert le Gall come la regia di un’opera musicale: oltre 1000 gli oggetti esposti, tra cui 600 porcellane delle Reali Fabbriche di Capodimonte e di Napoli, più di 100 costumi dell’alta sartoria del Teatro di San Carlo, strumenti musicali, dipinti, oggetti d’arte e di arredo e animali tassidermizzati.
Ma sarà la musica la vera regina di un racconto che mescola fascino e storia, documentando il passaggio del potere, l’evoluzione della società, i cambiamenti delle mode e dei gusti estetici: all’interno di ciascuna sala infatti, grazie all’uso di cuffie dinamiche, i visitatori potranno ascoltare le musiche di grandi compositori, da Giovanni Pergolesi a Domenico Cimarosa, da Giovanni Pacini a Giovanni Paisiello, da Leonardo Leo a Niccolo Jommelli. Nel progetto, che chiude la trilogia di esposizioni volute dal direttore Sylvain Bellenger, dedicate alla valorizzazione delle collezione museali (“Carta Bianca. Capodimonte Imaginaire”, 12 dicembre 2017-12 dicembre 2018; “Depositi di Capodimonte. Storie ancora da scrivere” 21 dicembre 2018-30 settembre 2019), si intrecceranno molte tematiche, a mano a mano che si procede nel percorso: l’omaggio a Napoli capitale della musica, il Grand Tour; l’Egittomania, la Cina e le cineserie; la sala della materia con la nascita degli studi di mineralogia e vulcanologia; gli animali, con alcuni esemplari tassidermizzati provenienti dal Museo Zoologico dell’Università Federico II di Napoli; la maschera di Pulcinella; infine il gioco, la moda e le feste in voga all’epoca.(ANSA).

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