Omicidio di Mergellina scaturito per futili motivi, una scarpa sporcata.

Una scarpa sporcata, non è chiaro se da un cocktail rovesciato inavvertitamente o da un pestone involontario.

E’ nata da lì la rissa tra due gruppi di giovani durante la quale, nella notte tra il 19 e il 20 marzo a Napoli, sono stati esplosi colpi di arma da fuoco che hanno ucciso Francesco Pio Maimone, 18enne del quartiere Pianura.

Quest’ultimo, ha sottolineato il capo della Squadra mobile di Napoli Alfonso Fabbrocini nel corso di un incontro con la stampa, era totalmente estraneo sia alla rissa tra i due gruppi di giovani, sia più in generale a dinamiche criminali.

Il padre del ragazzo fermato è stato ucciso in un agguato di camorra nel 2013 ed era considerato vicino al clan camorristico Cuccaro. I due gruppi di giovani che hanno dato vita alla violenta rissa sul lungomare provenivano rispettivamente dai quartieri Barra e Rione Traiano.

“Come sempre accade in questi casi ci sono state testimonianze determinanti ma c’è stata anche molta omertà. Qualcuno secondo noi non ha fornito la collaborazione che poteva fornire in situazioni di questo genere”, ha affermato ancora il capo della Squadra mobile di Napoli.

“L’autore del reato viene da una famiglia mafiosa – ha sottolineato Fabbrocini – e ci sono elementi che possono ricondurre queste dinamiche a un contesto di criminalità organizzata”. La rissa, secondo quanto ricostruito, sarebbe scoppiata tra due gruppi di giovani, originari rispettivamente dei quartieri Barra e Rione Traiano, per una scarpa sporcata inavvertitamente da un cocktail o da un pestone.

Stava mangiando noccioline con degli amici sul lungomare quando è stato raggiunto da uno dei colpi di pistola esplosi, secondo l’ipotesi degli investigatori, da Francesco Pio Valda, 19enne fermato ieri sera per omicidio con l’aggravante mafiosa.

“E stato colpito inavvertitamente e abbiamo ragione di ritenere che non si sia accorto di nulla di quello che stava accadendo”, ha spiegato Fabbrocini.

Dalle parole si è passato ai fatti, con il 19enne, questa l’ipotesi degli investigatori della Squadra mobile, che ha estratto una pistola, detenuta illegalmente e non ancora trovata, e ha esploso colpi prima in aria poi ad altezza uomo verso uno dei rivali, colpendo però il 18enne che era in compagnia di amici. Il 19enne, omonimo della vittima, si è allontanato immediatamente dal luogo dell’omicidio, tornando nel suo quartiere accompagnato in auto da una persona a lui vicina. E’ stato rintracciato ieri, si era nascosto a casa di conoscenti. (AdnKronos)