Omicidio di San Giorgio a Cremano, vittima fratello di pentito.

Controlli della polizia sul luogo dove è avvenuto un probabile sequestro di persona che poi è stato sventato, Torino 14 agosto 2019. Agenti della squadra volanti hanno bloccato dopo un lungo inseguimento un furgone in corso Vinzaglio su cui, insieme a tre uomini di nazionalità straniera, si trovava una donna legata con delle fascette. A dare l'allarme, secondo le prime informazioni, erano stati alcuni passanti da piazza San Carlo che avevano assistito alla scena. ANSA/TINO ROMANO

Si indaga anche con l’ausilio delle telecamere di videosorveglianza sull’omicidio di Raffaele Gallo, 56 anni, raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco ieri mattina mentre percorreva con lo scooter via Luca Giordano a San Giorgio a Cremano (Napoli).

L’uomo, uscito dal carcere dopo sedici anni di detenzione aveva precedenti per concorso in omicidio, porto abusivo di armi, rapina, ricettazione, furto, produzione e traffico di stupefacenti ed era fratello del pentito Giovanni, che ha accusato un boss e alcuni suoi complici della città vesuviana dell’omicidio avvenuto nel gennaio 2011 di Luigi Formicola, vero obiettivo dei killer; in quell’occasione perse la vita il meccanico Vincenzo Liguori, vittima innocente colpito per errore mentre stava lavorando nella sua officina.

Sull’omicidio di Raffaele Gallo indaga la Polizia di Stato del Commissariato di San Giorgio a Cremano che ha acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nell’area.

”La criminalità organizzata è una piaga che le istituzioni combattono incessantemente su larga parte del territorio nazionale e che, stavolta, ha agito nella nostra città” commenta il sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno ”La camorra è un male da estirpare ed anche stavolta siamo pronti a fare la nostra parte: abbiamo immediatamente messo a disposizione della Polizia di Stato le immagini del nostro sistema di videosorveglianza. Abbiamo totale fiducia nell’operato dell’autorità giudiziaria e negli inquirenti che sapranno far luce su quanto accaduto, assicurando alla giustizia i responsabili del raid. Ogni altra parola sarebbe superflua e saprebbe di strumentalizzazione politica. Anche stavolta, la nostra comunità si mostrerà unita contro un nemico più grande”.(ANSA).