Palombari della Marina Militare rimuovono ordigni bellici al largo di Marina di Cassano a Piano di Sorrento.

Oggi si è conclusa un’operazione di bonifica subacquea condotta nelle acque del porto di Marina di Cassano (Piano di Sorrento – NA) dai Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (G.O.S.) del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (Comsubin), distaccati presso il Nucleo S.D.A.I. (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Napoli.

L’intervento dei Palombari della Marina Militare è avvenuto a seguito della segnalazione della locale Capitaneria di Porto alla Prefettura di Napoli, circa la presenza di un presunto ordigno bellico, di forma cilindrica, rinvenuto nel corso della pulizia dei fondali del porticciolo carottese.

Interdetta l’area da parte della Capitaneria di Porto, i Palombari dello S.D.A.I. di Napoli si sono recati sul posto con il gommone in dotazione ed hanno effettuato un’immersione in loco che ha confermato la presenza dell’ordigno, a brevissima distanza dal molo, ad una profondità di un paio di metri; in effetti si trattava di un proiettile da artiglieria da 40 mm. risalente all’ultimo conflitto mondiale. Da una attenta perlustrazione del sito, è emersa anche la presenza di una bomba da mortaio da 3 pollici, di tipo inglese, anch’essa residuato dell’ultima guerra.

Predisposta la prevista cornice di sicurezza, entrambi gli ordigni esplosivi sono stati rimossi dal fondo e, con l’ausilio di un sistema per il sollevamento, sono stati rimorchiati a lento moto con il gommone dello S.D.A.I. al difuori dell’area marina protetta, in una zona di mare individuata dall’Autorità Marittima, dove sono stati fatti brillare alle ore 10:20, secondo le consolidate procedure tese a preservare l’ecosistema marino.

Si invitano tutti coloro che in mare dovessero imbattersi in oggetti che, per forma e dimensioni, potrebbero essere riconosciuti come ordigni bellici, o parte di essi, a non avvicinarsi e, soprattutto a non toccarli, informando del rinvenimento la Capitaneria di Porto o la Stazione dei Carabinieri del posto. Si ricorda che questi oggetti, anche se sono vecchi di oltre settant’anni, hanno un’altissima pericolosità per giunta aggravata proprio dalla loro lunga permanenza in acqua. Sarà poi cura degli esperti della Marina Militare provvedere alla verifica della segnalazione ed all’eventuale neutralizzazione dei residuati bellici.

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