Pnrr e terzo settore, invito a creare rete del valore.

da Guglielmo Capranelli, presidente di Il Mondo Unito, riceviamo e pubblichiamo
Il sottoscritto Guglielmo Capranelli, presidente del Associazione il mondo unito Centro Studi e ricerca di diritto fiscale, dell’economia del non profit, per lo sviluppo del territorio, Italiano. Opera, prevalentemente online per unire, coinvolgere, sostenere, tutte le iniziative e le riforme volte a migliorare il sistema, Associativodel non Profit è del Terzo Settore. della Città di Paestum, con la presente vi allega il presente comunicato stampa per darne la massima diffusione sui vostri canali social.
Ciò significa che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con i suoi 191,5 miliardi da investire per la ricostruzione del nostro Paese, non deve essere disegnato “tutto all’interno dei palazzi”. Certo, governo e Parlamento (con regioni e comuni, si spera) avranno un ruolo di primaria importanza. Ma «senza un reale coinvolgimento e una reale corresponsabilità di chi conosce da vicino i bisogni delle comunità e ha imparato a costruire modelli di intervento nuovi ed efficaci, è alto il rischio di gettare al vento queste enormi risorse», scrivono i promotori.
Sia chiaro: l’Osservatorio delle Associazioni sul Pnrr Sociale Regionale è Provinciale non è un nuovo soggetto politico, ma  «un gruppo di lavoro con alcune coalizioni di scopo del Terzo settore per aprire uno spazio informativo stabile sulle scelte del Pnrr, su come vengono spesi i denari e con che partnership tra pubblico e privato sociale». L’Osservatorio, locale spera di riunirsi a breve per la prima volta in sinergia con il Comune di Capaccio Paestum, l’assessore Comunale al ramo delle Politiche Sociali con «l’obiettivo di promuovere un faro fisso, nei prossimi mesi, sulla governance e sull’utilizzo dei fondi del Piano, nelle sue azioni più rilevanti per il sociale».
Il gruppo di lavoro è aperto a nuove adesioni. Un pool con obiettivi e finalità ben precise: «informare i cittadini sui passi concreti con cui il Pnrr si concretizzerà su alcuni focus specifici, marcatamente sociali; denunciare il bassissimo livello di consultazione e dialogo sociale che finora c’è stato sul Pnrr, con il rischio concreto che in questo modo si perdano occasioni di innovazione, impatto ed efficacia; rilanciare la necessità di un metodo diverso, imperniato sul confronto con la società, il Terzo settore e gli enti locali con strumenti operativi che ci sono e sono già rodati, dalla coprogettazione e coprogrammazione ai Regolamenti per l’Amministrazione condivisa. Un tesoro di competenze e buone prassi che aiuterà a monitorare l’avanzamento del Pnrr e l’efficacia delle varie azioni in ordine a obiettivi di innovazione e di impatto».